Qualche giorno fa avevamo raccolto la denuncia proveniente dall’UICI Piemonte (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), riguardante l’ennesimo episodio di discriminazione ai danni di una persona non vedente, che si era vista negare l’accesso al Duomo di Torino, perché in compagnia del proprio cane guida, nonostante l’esistenza di Leggi ormai consolidate da decenni (la 37/74, integrata e modificata dalla 376/88 e dalla 60/06) che hanno stabilito come le persone cieche abbiano il diritto di farsi accompagnare dal proprio cane guida nei viaggi sui mezzi di trasporto pubblico e in tutti gli esercizi aperti al pubblico.
Sulla vicenda annotiamo ora la presa di posizione provocatoria, ma fino a un certo punto, di Mario Barbuto, presidente nazionale dell’UICI, che sulle pagine della testata «Vita» ha rivolto un appello al Vaticano e allo stesso Papa Francesco. Sorpreso infatti che l’episodio di discriminazione di Torino «sia avvenuto in un luogo di culto, ovvero in una comunità che fa dell’accoglienza il suo elemento fondante», Barbuto ha dichiarato che «ci vorrebbe un gesto eclatante dei vertici vaticani, quando non dello stesso Papa Francesco, per condannare l’accaduto e richiamare la necessità di rispettare questi diritti delle persone con disabilità all’interno della Chiesa. Sarebbe bello, ad esempio, se Papa Francesco accogliesse un non vedente accompagnato dal suo cane guida nel corso della messa che celebra quasi in forma privata ogni mattina nella Cappella di Santa Marta a Roma». (S.B.)
E se il Papa accogliesse a messa una persona non vedente con il cane guida?
A proposito della discriminazione subita da una persona non vedente, che accompagnata dal proprio cane guida, si era vista negare l’accesso al Duomo di Torino, come avevamo riferito nei giorni scorsi, secondo il presidente dell’UICI Barbuto, servirebbe «un gesto eclatante dei vertici vaticani, per condannare l’accaduto e richiamare la necessità di rispettare questi diritti all’interno della Chiesa. Sarebbe bello, ad esempio, se Papa Francesco accogliesse un non vedente con il suo cane guida durante la messa che celebra quasi in forma privata ogni mattina nella Cappella di Santa Marta a Roma»