Il XXV Premio Braille: l’”io” e il “tu” che diventano “noi”

«Un riconoscimento a chi è impegnato accanto a coloro che soffrono nella vita di tutti i giorni e a chi è portatore di un messaggio di speranza nel futuro e di vittoria sui propri limiti, facendo brillare la fiaccola del rispetto, dello spirito di abnegazione, del superamento delle barriere fisiche e mentali e incarnando i valori dell’“io” e del “tu”, che insieme possono finalmente diventare “NOI”»: con queste motivazioni l’UICI ha assegnato il XXV Premio Louis Braille alla Croce Rossa Italiana e al CIP (Comitato Italiano Paralimpico), con una menzione speciale per il CONI
Vincitori del XXV Premio Louis Braille, 3 dicembre 2021
I vincitori del XXV Premio Louis Braille

Nel corso di un evento svoltosi a Roma, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con disabilità del dicembre scorso, con la partecipazione di volti noti del mondo dello spettacolo e dello sport (tra gli altri Antonello Venditti, Roby Facchinetti, Manuela Aureli, le atlete paralimpiche Anna Barbaro e Matilde Lauria e la campionessa olimpica Antonella Palmisano), oltreché di musicisti, comici, politici e dei massimi rappresentanti del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) e del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), l’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) ha dato vita alla cerimonia di assegnazione del XXV Premio Louis Braille, riconoscimento destinato a personalità e organizzazioni che hanno dato un contributo decisivo sui temi della disabilità visiva.
Il Premio, in quest’ultima edizione, è stato assegnato alla Croce Rossa Italiana e al CIP, con una menzione speciale per il CONI.

«Questa volta – ha spiegato Mario Barbuto, presidente nazionale dell’UICI – abbiamo voluto celebrare piccoli e grandi protagonisti del nostro Paese, siano essi impegnati accanto a chi soffre nella vita di tutti i giorni, come è il caso dei volontari della Croce Rossa Italiana, siano essi portatori di un messaggio di speranza, fiducia nel futuro e vittoria sui propri limiti, come nel caso degli atleti paralimpici e degli sportivi più in generale, da sempre testimoni di valori fondamentali di cittadinanza collettiva e convivenza civile. Ognuno a proprio modo, infatti, riesce a far brillare in ciascuno di noi la fiaccola del rispetto, dello spirito di abnegazione, del superamento delle barriere fisiche e mentali, incarnando i valori dell’ “io” e del “tu” che insieme possono finalmente diventare “NOI”. E questo è ancora più importante oggi in un Paese in cui, come anche la pandemia ci sta dimostrando, la solidarietà e l’aiuto reciproco sono la chiave della ripartenza e la strada maestra per dare piena dignità a tutti i suoi cittadini, a cominciare dalle persone con disabilità». (S.B.)

A questo link è disponibile un testo di approfondimento sul XXV Premio Louis Braille. Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa UICI (Angela La Terra), angela_laterra@yahoo.com.

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