Secondo gli ultimi dati ISTAT disponibili su tale tema, risalenti invero a troppi anni fa (2014), più della metà dei ragazzi e degli adolescenti di età compresa tra gli 11 e i 17 anni è stata vittima di bullismo da parte dei propri coetanei. Tale fenomeno delle prepotenze tra pari coinvolge spesso, purtroppo, bambini/e e ragazzi/e con disabilità, che tuttavia – salvo rare e importanti eccezioni – sono spesso “invisibili” nella letteratura scientifica e nelle statistiche ufficiali in materia, pur essendo evidente che essi subiscono un più alto rischio di essere vittime di bullismo rispetto ai loro compagni senza disabilità.
«Il maggior rischio si presenta quando sono deboli o assenti meccanismi realmente efficaci sul piano dell’inclusione scolastica, dunque dalla condizione di forte isolamento vissuta dai minori con disabilità, anche per la presenza di barriere ambientali, quali ad esempio inaccessibilità fisica, sensoriale, impossibilità di partecipare a gite. Parliamo di contesti che pregiudicano le relazioni sociali tra gli studenti con disabilità e il resto della classe, non soltanto rispetto alla fruizione delle lezioni, ma anche nei rapporti interpersonali, dentro e fuori dall’aula scolastica, generando stigma ed emarginazione sociale e minando l’armonico sviluppo della personalità. Tutto ciò impedisce la conoscenza dell’altro e la comprensione delle disabilità e, quale diretta conseguenza, costituisce il terreno privilegiato su cui si innestano le dinamiche della violenza e, più nello specifico, del bullismo»: a scriverlo, su queste stesse pagine, erano stati lo scorso anno la ricercatrice Sara Carnovali e Giovanni Merlo, direttore della LEDHA (la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, che costituisce la componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), nella ricerca Disabilità e bullismo: incroci pericolosi curata per conto della LEDHA stessa.
Alla luce di quanto detto, non possiamo non guardare con grande attenzione ad un evento come la Giornata Nazionale contro il Bullismo di oggi, 7 febbraio, istituita nel 2017 dal Ministero dell’Istruzione, e segnalare che quest’anno i ragazzi e le ragazze di MABASTA, il Movimento Anti Bullismo Animato da Studenti Adolescenti, nato il 7 febbraio 2016, hanno individuato nuove forme di adesione, quali una serie di minivideo pubblicati sui social network, in cui tutti i ragazzi e le ragazze partecipanti pronunciano queste semplici parole «Anch’io dico… MABASTA!» (a questo link sono presenti i primi video di esempio).
L’appello rivolto dunque dal Movimento a tutti gli studenti e le studentesse e a tutte le scuole è quello di aderire alla campagna, realizzando e pubblicando sui propri profili social un post o una storia con un breve video simile a quelli d’esempio. Una volta pubblicati, MABASTA condividerà e diffonderà tutti i video sui propri canali social.
Un appello, naturalmente, che il nostro giornale trasmette a tutti i ragazzi e le ragazze con disabilità che vogliano anch’essi e anch’esse far sentire la propria voce. (S.B.)
Per ogni ulteriore informazione: info@schoolbox.it.