Monopattini e disabilità visiva: bene le Leggi, ma serve anche una nuova cultura

«La nostra non è affatto una battaglia contro i monopattini, chiediamo semplicemente più attenzione nell’uso di questi mezzi, per una mobilità veramente sostenibile e senza rischi per le persone con disabilità visiva»: lo dicono dall’UICI di Torino, impegnata da tempo in questo àmbito, accogliendo con favore le nuove regole fissate per l’uso dei monopattini, con la consapevolezza, tuttavia, che serve anche un lavoro culturale nei confronti di chi si serve di tali mezzi, a partire dai più giovani
Cieco e monopattino parcheggiato "selvaggiamente"
Una persona non vedente di fronte alla sosta “selvaggia” di un monopattino

«I monopattini, che da alcuni anni hanno invaso Torino, così come molte altre città italiane, sono la cifra di una mobilità nuova; rappresentano un cambiamento che va accolto, ma anche governato, altrimenti a farne le spese sono le persone più vulnerabili, come quelle con disabilità visiva. Ben consapevoli, dunque, di questi problemi, abbiamo avviato già da tempo un confronto con le Istituzioni, a vari livelli, per arrivare a soluzioni accettabili. E ora abbiamo scelto anche di puntare sulla formazione»: lo si legge in una nota diffusa dall’UICI di Torino (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), delle cui iniziative in questo àmbito abbiamo riferito di volta in volta anche sul nostro giornale.

«Senza dubbio – sottolinea Giovanni Laiolo, presidente dell’UICI Torino – negli ultimi tempi, alcuni passi avanti sono stati fatti. Se infatti fino a qualche mese fa, in mancanza di puntuali riferimenti normativi, c’era il caos più assoluto, recentemente il Parlamento ha approvato alcune modifiche alla Legge 160/19 che disciplina la materia, introducendo una serie di paletti all’uso dei monopattini: ha stabilito, ad esempio, che questi mezzi non possano circolare sui marciapiedi, che vengano parcheggiati in aree apposite e in modo corretto, per non essere di intralcio, conquiste ottenute grazie alla mobilitazione di diverse forze politiche, e anche all’impegno della nostra Associazione».
«Io stesso – prosegue Laiolo – ho partecipato a un’audizione presso la Commissione Trasporti della Camera, per raccontare i disagi di chi si muove con il bastone bianco. Urtare contro un monopattino abbandonato in mezzo al marciapiede è un’esperienza davvero sgradevole e qualcuno tra i nostri soci si è anche fatto male, fortunatamente in modo non grave, almeno finora, ma, certo, i rischi ci sono e c’è chi ha paura a uscire di casa da solo».
«Pochi giorni fa – conclude il Presidente dell’UICI torinese – abbiamo discusso di questi temi con l’attuale assessora comunale alla Mobilità di Torino, Chiara Foglietta, che ha dimostrato sensibilità verso il tema. Le Amministrazioni Locali, del resto, hanno un ruolo decisivo ed è importante che conoscano la situazione».

E in ogni caso, che le Leggi siano fondamentali, ma che da sole non bastino, lo sottolinea con forza Christian Bruno, consigliere dell’UICI di Torino. «Serve un lavoro culturale – dichiara -, una presa di coscienza da parte di chi, quotidianamente usa questi mezzi. Ecco perché, su invito della Società Dott, una delle aziende che gestiscono i monopattini a flusso libero a Torino e in altre città, abbiamo scelto di collaborare a una campagna informativa, fatta di immagini e di brevi video, da diffondere anche attraverso i canali social, che potranno aiutare gli utenti, a cominciare dai più giovani, a capire come usare correttamente i mezzi, evitando comportamenti dannosi per gli altri cittadini. E alcuni di questi contenuti fanno espressamente riferimento alle persone con disabilità visiva».
«L’impegno al fianco della Società Dott – aggiunge Bruno – conferma quanto ribadiamo da tempo, ovvero che la nostra non è affatto una battaglia contro i monopattini. Chiediamo semplicemente più attenzione nell’uso di questi mezzi, per una mobilità veramente sostenibile». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficio.stampa@uictorino.it (Lorenzo Montanaro).

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