“Succede sempre di venerdì”, un programma per andare oltre la sclerosi multipla

Sara Tagliente (a sinistra) ed Enrica Marcenaro, mentre conducono una puntata di “Succede sempre di venerdì”

Ci siamo già occupati, negli anni scorsi, di Succede sempre di venerdì, format televisivo nato da una collaborazione tra l’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e Telegenova Production, per parlare di sclerosi multipla sotto i più diversi aspetti. Ora quella trasmissione, giunta alla sua terza edizione, sta per ripartire e lo farà con una grande novità: il format, infatti, viaggerà in tutta Italia grazie ad oltre venti emittenti locali che lo metteranno in onda (l’elenco è presente nel box in calce). Accadrà dalla serata di domani, 18 febbraio (ore 21.30) e tutti i venerdì successivi allo stesso orario, per un totale di oltre cinquanta puntate. A condurre la trasmissione Sara Tagliente, che dirige i programmi di Telegenova ed Enrica Marcenaro, giornalista, scrittrice e autrice TV che per l’AISM si occupa di ufficio stampa.

«Nelle precedenti edizioni – ricorda Francesco Vacca, presidente dell’AISM – Succede sempre di venerdì è stato seguito da circa un milione di telespettatori. Ora, con l’estensione alle nuovi reti televisive pensiamo di riuscire a parlare con ancora più persone; vogliamo soprattutto essere in grado di parlare non solo con le persone coinvolte con questa malattia, ma con tutti coloro che questa malattia ancora non la conoscono, ma che hanno a che fare con la disabilità, la salute, la discriminazione, la ricerca, perché è un mondo che appartiene a tutti. Questa trasmissione, pertanto, vuole informare, dialogare con tono leggero e nuovo e vuole anche dare un servizio alla comunità, facendo sentire le persone, soprattutto quelle che si sentono dimenticate, meno sole. Il nostro obiettivo, infatti, è creare consapevolezza e conoscenza, armi per abbattere qualsiasi pregiudizio, ma soprattutto per migliorare la vita di chi ha una disabilità».

Saranno tradizionalmente storie positive, divertenti e piacevoli, quelle di Succede sempre di venerdì; e anche storie di forza, resilienza e solidarietà, con il coinvolgimento del mondo dei social tramite l’hashtag #succedesempredivenerdì. Si potrà inoltre interagire su Facebook, mentre una pagina del sito AISM si arricchirà ogni settimana di contenuti e accoglierà i video delle varie puntate.
«Questa – dichiara Sergio Barello, editore di Telegenova – è una trasmissione davvero speciale, che nasce dalla collaborazione di tanti amici dell’AISM. E quest’anno gli amici sono aumentati, perché saremo affiancati da tanti editori. Saranno infatti emittenti che trasmettono in Lazio, Toscana, Calabria, Piemonte, Emilia Romagna, Sicilia, Campania, Abruzzo, Puglia e in tutte le Regioni, mentre una televisione del nostro nuovo network, BOM Channel (canale 68), trasmetterà in tutta Italia. Siamo cresciuti insieme all’AISM, creando e costruendo insieme questo progetto: credo infatti fermamente che le televisioni locali, anche se private, debbano impegnarsi a fare servizio pubblico, un compito sul quale non ci siamo mai tirati indietro».

La prima puntata di domani, 18 febbraio, sarà centrata in particolare sulla campagna L’apparenza inganna, lanciata recentemente dall’AISM (e ampiamente presentata anche sulle nostre pagine), il cui principale obiettivo è quello di scoprire quanti falsi miti ci siano dietro la sclerosi multipla. Spazio quindi ai racconti di Giulia e Davide, intervistati dalla “madrina” dell’AISM, l’attrice e scrittrice Antonella Ferrari, e anche alla storia di Lisa, campionessa di karate che nonostante una diagnosi di sclerosi multipla, si è aggiudicata la medaglia d’argento ai campionati nazionali. Tutte storie appassionate, vere e autentiche, e raccontate senza alcuna retorica.

Vale anche la pena, a questo punto, di raccontare come Succede sempre di venerdì sia nato in piena pandemia, grazie alla sensibilità di una persona con sclerosi multipla, la citata Enrica Marcenaro che, come detto, è l’autrice e conduttrice del programma insieme a Sara Tagliente. A raccontarlo è lei stessa: «Per molti di noi, e anche per me, il Covid ha significato la paura di essere dimenticati. Per molti ha voluto dire perdere persone vicine e temere per sé. Ha significato perdere il contatto con la vita, non ricevendo risposte necessarie e indispensabili per affrontare la propria malattia. Le informazioni che arrivavano erano allarmanti, difficili da decifrare. Persino i nostri diritti di persone fragili non erano chiari. Ho temuto di non avere più voce: le risposte non arrivavano. Il Covid ha significato esser costretti a infinite rinunce: alla riabilitazione, alla vita sociale, alle visite mediche di controllo, al lavoro… Obbligo a tener duro, per sé, per il figlio, per le persone che ti chiamano perché hanno bisogno di aiuto. Il Covid, al di là del tema sanitario, ha significato rinunciare anche ad essere ascoltati, perché tutti sono presi da problemi più grandi della fragilità di pochi. Io e noi persone con sclerosi multipla ci siamo sentite letteralmente perse. Succede sempre di venerdì ha rappresentato la voglia di darsi appuntamento tutti insieme per parlare….di noi, della nostra vita». (S.B.)

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