Nonostante la maggior parte degli americani creda che la sterilizzazione forzata ai danni delle persone con disabilità sia una violazione dei diritti umani che appartenga al passato, un’indagine condotta dall’NWLC (National Women’s Law Center), ente con sede a Washington, impegnato sui temi della giustizia di genere, ne mostra la drammatica attualità. Infatti, il rapporto di ricerca intitolato Sterilizzazione forzata delle persone con disabilità negli Stati Uniti, scritto in linguaggio facile da leggere e da capire per essere accessibile al maggior numero di persone (incluse quelle con disabilità intellettive), evidenzia come ancora oggi numerose leggi sottraggano alle persone con disabilità il diritto di disporre di sé e dei propri corpi, nonché di scegliere se avere figli. E tra queste leggi vi sono anche quelle che riguardano la sterilizzazione forzata delle persone con disabilità, ossia, quella praticata senza il loro consenso e contro la loro volontà. Sebbene anche gli uomini possano essere sterilizzati in base a queste norme, queste ultime prendono di mira principalmente le donne con disabilità. Tra le diverse persone, inoltre, sono maggiormente colpite quelle con disabilità dello sviluppo, intellettive e psichiatriche.
In particolare il rapporto mostra che:
° La sterilizzazione forzata è legale in 31 Stati più Washington, DC, ed è esplicitamente vietata in soli due Stati (se non per far fronte a problemi di salute fisica), mentre in 17 Stati e 3 Territori si riscontra un’ambiguità tale che non è chiaro se la pratica sia consentita o meno.
° Gli Stati hanno continuato ad approvare leggi sulla sterilizzazione forzata anche negli ultimi anni, con le leggi più recenti che sono state approvate in Iowa e Nevada nel 2019.
° Degli Stati che consentono la sterilizzazione forzata, circa la metà richiede che la persona da sterilizzare sia sottoposta ad un istituto tutela, mentre i restanti Stati la consentono sia nel caso che le persone con disabilità siano sottoposte a un regime tutela, sia che non lo siano.
° 17 Stati consentono la sterilizzazione forzata anche sui minori con disabilità, 3 la vietano esplicitamente, mentre i restanti 11 Stati e Washington, DC non hanno una disciplina specifica per i minori.
Queste sono alcune delle storie raccontate nel rapporto di ricerca.
«Linda Kay Sparkman era una quindicenne con disabilità intellettiva. La madre di Linda ha chiesto ad un giudice il permesso di sterilizzare Linda. Il giudice ha convenuto che la sterilizzazione era una buona idea. Nessuno ha detto a Linda che sarebbe stata sterilizzata. I medici le hanno detto che stava subendo un’operazione diversa. Linda ha cercato di avere un bambino qualche anno dopo. Fu allora che scoprì di essere stata sterilizzata» (pagina 9).
«Ashley X è una donna che vive a Washington. Adesso ha 20 anni. Quando aveva 6 anni i suoi genitori chiesero ai medici di fare un’isterectomia. Non volevano che Ashley rimanesse incinta o avesse il ciclo. Volevano anche che rimanesse piccola come una bambina per il resto della sua vita. Quindi i medici hanno eseguito un’isterectomia. Inoltre costoro hanno dato ad Ashley farmaci che le hanno impedito di crescere, e l’hanno sottoposta ad un’operazione per impedire che il seno si sviluppasse. Queste procedure sono state chiamate “trattamento Ashley”. Molti altri genitori hanno sottoposto i loro figli con disabilità al “trattamento Ashley”» (pagina 10).
«Quando Tempie Johnson aveva solo 20 anni sua madre adottiva andò in tribunale per essere autorizzata a farla sterilizzare. Tempie ha detto che voleva avere figli. Ma in tribunale i medici hanno affermato che la sterilizzazione sarebbe stata nel suo migliore interesse. Costoro pensavano che Tempie non si comportasse come dovrebbe comportarsi una madre. Come prova di ciò hanno detto che Tempie non prestava attenzione ai bambini quando era più giovane. Hanno anche detto che aveva già abortito, il che significa che in precedenza era rimasta incinta e aveva deciso di non portare a termine la gravidanza. La madre adottiva ha detto che Tempie “usciva tutte le sere, aveva dei fidanzati, rientrava a casa più tardi del previsto, dormiva la maggior parte del giorno e si rifiutava prendere la pillola anticoncezionale”. La madre adottiva ha anche detto che Tempie ha aiutato a pulire la casa, ma non gli piaceva cucinare. Il giudice ha deciso che questa era una chiara prova che Tempie non poteva essere una buona madre, dunque ha deciso di sterilizzarla» (pagina 48).
Il rapporto di ricerca non riesce a quantificare il numero di persone con disabilità che subiscono simili interventi in base a queste leggi, e rileva la difficoltà di queste persone a rendere pubbliche le loro esperienze. Esso fa una ricognizione delle leggi che consentono che la sterilizzazione forzata sia praticata. «Le leggi sulla sterilizzazione forzata non sono un’anomalia: fanno parte di un sistema più ampio e terrificante che impedisce alle persone con disabilità di prendere decisioni fondamentali sulle loro vite, le loro famiglie e il loro futuro», ha dichiarato Ma’ayan Anafi, autrice del rapporto, alla newsletter su tematiche bioetiche «BioEdge». «Queste leggi fanno parte di una lunga storia di sterilizzazioni autorizzate dallo Stato e sono radicate in presupposti falsi e paternalistici sulle persone con disabilità. Nessun giudice, tutore o politico dovrebbe avere il diritto di togliere a qualcuno il diritto fondamentale di decidere se avere figli. Attendiamo da tempo di trasformare completamente questo sistema spietato».
«Troppe persone con disabilità sono sopravvissute alla sterilizzazione forzata», ha affermato, sempre su «BioEdge», Lydia X. Z. Brown, dell’Autistic Women & Nonbinary Network, che ha contribuito al rapporto. Questo «fa parte di una lunga e sordida storia di sterilizzazione forzata di un numero sproporzionato di donne nere, native, messicane/chicanx, giapponesi e borikén/portoricane. Sfortunatamente non abbastanza persone sanno che la sterilizzazione forzata è ancora diffusa e completamente legale».
Gli Stati degli USA in cui la sterilizzazione forzata delle persone con disabilità è ammessa: Arkansas, California, Colorado, Connecticut, Delaware, Florida, Georgia, Hawaii, Idaho, Illinois, Indiana, Iowa, Kansas, Kentucky, Maine, Maryland, Massachusetts, Michigan, Minnesota, Nevada, New Hampshire, New Jersey, New York, Oregon, Pennsylvania, South Carolina, Utah, Vermont, Virginia, Washington State, Washington, D.C., Wyoming. Gli Stati degli USA in cui è vietata: Alaska e North Carolina. Gli Stati e i Territori in cui non è chiaro se la sterilizzazione forzata sia ammessa: Alabama, Arizona, Guam, Luisiana, Mississippi, Missouri, Montana, Nebraska, New Mexico, Ohio, Oklahoma, Puerto Rico, Rhode Island, South Dakota, Tennessee, Texas, Virgin Islands, West Virginia, Wisconsin.
Per approfondire ulteriormente:
° National Women’s Law Center (NWLC), Forced Sterilization of Disabled People in the United States, con la collaborazione del Autistic Women & Nonbinary Network (AWN), Washington, DC, NWLC, 2021 (rapporto completo). Versione sintetica del rapporto. Appendice con le Leggi sulla sterilizzazione forzata in ogni Stato e territorio. Tutto il materiale è in lingua inglese ed è stato pubblicato nel sito dell’NWLC il 24 gennaio 2022.
° Simona Lancioni, Sterilizzazione forzata e disabilità: la Spagna si allinea alla Convenzione ONU, in «Superando.it», 10 maggio 2021.
° Stefano Borgato, Sterilizzazione forzata e disabilità: una questione sempre aperta, in «Superando.it», 12 ottobre 2020.
° Simona Lancioni, Sterilizzazione forzata e falsi miti, in «Superando.it», 30 marzo 2018.
° EDF (Forum Europeo sulla Disabilità) e Fundación CERMI Mujeres, Ending Forced Sterilization of Women and Girls with Disabilities, adottato dall’Assemblea generale del Forum Europeo sulla Disabilità, Madrid, maggio 2017 (in lingua inglese).
Sui temi riguardanti Donne e disabilità, infine, ricordiamo innanzitutto il lungo elenco di testi da noi pubblicati presente a questo link, nella colonnina a destra dell’articolo Voci di donne ancora sovrastate, se non zittite, ma anche le Sezioni Donne con disabilità: diritti sessuali e riproduttivi e La violenza nei confronti delle donne con disabilità, oltreché, più in generale, Donne con disabilità, tutte nel sito di Informare un’h.