«Come ci ricorda il Forum Europeo sulla Disabilità, in Ucraina ci sono circa 2 milioni e 700.000 persone con disabilità, che vivono in una situazione spaventosa. I rifugi di Kiev, ad esempio, sono inaccessibili e le persone con disabilità motoria sono costrette a restare a casa, senza sapere dove possono andare per mettersi al sicuro. Quando scoppia una guerra sono sempre le persone più fragili a pagare il prezzo più elevato. La nostra Associazione, pertanto, aderisce convintamente all’appello della Rete Italiana Pace e Disarmo per chiedere la pace in Ucraina e ci uniamo alla voce del Forum Europeo sulla Disabilità affinché si garantiscano i diritti delle persone con disabilità durante il conflitto»: lo dichiara in una nota Alessandro Manfredi, presidente della LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), con aperto riferimento, tra l’altro, alla lettera-appello diffusa nei giorni scorsi dal Forum Europeo sulla Disabilità, di cui abbiamo ampiamente ripreso i contenuti sulle nostre pagine.
Come informa sempre la LEDHA, anche il Forum del Terzo Settore Lombardia ha aderito all’appello prodotto dalla Rete Italiana Pace e Disarmo, per chiedere la cessazione del conflitto in Ucraina. «Quanto sta accadendo alle porte dell’Europa – scrivono dal Forum – è drammatico e preoccupante e va ricercata al più presto una soluzione che, riaprendo il dialogo e le diplomazie, metta fine alla violenza che sta provocando morti, feriti e distruzione tra la popolazione dell’Ucraina. Chiediamo all’Italia e all’Europa di mostrarsi unita e determinata nell’adoperarsi affinché cessi il conflitto scatenato dalla Russia e affinché ci si mobiliti per assicurare protezione ed accoglienza alle popolazioni colpite e insieme vengano al più presto definiti strumenti ad hoc per sostenere i settori economici e sociali che verranno maggiormente colpiti dalle sanzioni giustamente decise nei confronti della Russia».
«Esprimiamo solidarietà e vicinanza – si legge ancora – alle tante cittadine e cittadini ucraini residenti in Italia e nella nostra Regione, che vivono questi drammatici momenti con angoscia e dolore per quanto sta accadendo nel loro Paese. Invitiamo altresì tutti gli Enti di Terzo Settore a promuovere una partecipazione ampia e consapevole delle persone e delle comunità alle iniziative di denuncia della guerra e della lesione del principio di autodeterminazione dei popoli che in questi e nei prossimi giorni si stanno svolgendo e organizzando in varie parti d’Italia». (S.B.)
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