Mai come ora, l’8 Marzo è tutti i giorni

«Oggi non può essere un 8 Marzo come gli altri: non possiamo infatti non guardare alla situazione delle donne dell’Ucraina, con e senza disabilità, che vedono bombardare il loro Paese dopo avere vissuto due anni di pandemia, un periodo che ha messo a dura prova tutti, ma soprattutto le fasce più fragili della popolazione, tra cui proprio le donne»: a dirlo oggi, 8 Marzo, Giornata Internazionale della Donna, è Vincenzo Falabella, presidente della Federazione FISH, impegnata costantemente contro le discriminazioni multiple e gli atti di violenza subiti dalle donne e dalle ragazze con disabilità

Lucia Hesselink, "Donna che riflette" (©Lucia Hesselink)

Lucia Hesselink, “Donna che riflette” (©Lucia Hesselink)

«Oggi non può essere un 8 Marzo come gli altri: oggi, infatti, non possiamo non guardare alla situazione delle donne dell’Ucraina, con e senza disabilità, che vedono bombardare il loro Paese dopo avere vissuto due anni di pandemia, un periodo che ha messo a dura prova tutti, ma soprattutto le fasce più fragili della popolazione, tra cui proprio le donne»: sono parole di Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), pronunciate oggi, 8 Marzo, Giornata Internazionale della Donna. «Ma l’impegno della nostra Federazione – aggiunge il Presidente della FISH – è quotidiano e non guarda soltanto all’8 Marzo. È un impegno di tutti i giorni, per informare e per agire in maniera capillare sulle discriminazioni multiple e sugli atti di violenza che colpiscono le donne e le ragazze con disabilità. E in questa fase storica non può che rivolgersi anche a fornire tutto il supporto necessario alle donne che stanno subendo una situazione di guerra».

«Nel nostro Paese – dichiara dal canto suo Silvia Cutrera, vicepresidente della FISH e coordinatrice del Gruppo Donne della Federazione – ci sono ancora troppe barriere, non soltanto fisiche, ma anche culturali, che ostacolano una piena e adeguata fruizione dei diritti delle donne con disabilità. Per questo alziamo la voce non soltanto per condannare le discriminazioni multiple e intersezionali che noi donne continuiamo a subire, ma anche per chiedere che i poteri pubblici adottino un’agenda politica inclusiva che abbracci la diversità delle donne senza eccezione».
«In tal senso – prosegue – sono necessarie politiche di prevenzione, dato che le donne con disabilità sono maggiormente esposte al rischio di essere vittime di violenza e abusi sessuali e hanno spesso maggiori difficoltà a rivelare la violenza e a cercare aiuto».

Cutrera ricorda infine sia la sua partecipazione all’incontro online del pomeriggio di oggi, promosso dalla FISH insieme alla FISH Calabria, in ricordo di Rita Barbuto, di cui abbiamo già scritto ampiamente in altra parte del giornale, sia il suo intervento a un altro appuntamento online dell’11 marzo prossimo, durante il quale presenterà i dati della ricerca VERA (ove VERA sta per Violence Emergence, Recognition and Awareness, in italiano “Emersione, riconoscimento e consapevolezza della violenza”), indagine della FISH sulla violenza subita dalle donne con disabilità (se ne legga nel box qui in calce). (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it.

L’incontro online dell’11 marzo
Nell’àmbito del progetto europeo Stay Safe, l’Associazione ANS (Anziani e Non Solo) ha promosso per il pomeriggio dell’11 marzo (ore 14.30-17.30) l’incontro online a partecipazione gratuita (previa iscrizione, contattando info@anzianienonsolo.it), intitolato Prevenire la violenza verso le donne con disabilità psico-sociale: gli esiti del progetto “REC – Stay Safe”.
Vi parteciperanno Licia Boccaletti dell’ANS, coordinatrice del progetto Stay Safe (La violenza sessuale nei confronti delle donne disabili. Le motivazioni del progetto); Salvatore Milianta, avvocato e formatore (“Riconosco di avere un pregiudizio implicito”. Formare gli operatori a riconoscere la violenza verso le donne disabili); Alessia Palermo, psicologa dell’ANS (“Relazioni? Sì, ma al sicuro”: un percorso per formare le donne con disabilità a rispondere alla violenza); Roberto Mazzini, presidente della Cooperativa Sociale Giolli di Tortiano (Parma) (VIVIEN: un progetto educativo per migliorare la capacità di assistere le donne vittime di violenza); Silvia Cutrera, vicepresidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), coordinatrice del Gruppo Donne della stessa FISH (“VERA” – Violence, Emergence Recognition and Awareness. Una ricerca sul fenomeno delle donne con disabilità che hanno subìto violenza). Le conclusioni saranno affidate a Roberta Mori, consigliera della Regione Emilia Romagna.

Per approfondire ulteriormente i temi riguardanti le donne con disabilità, oltre a fare riferimento al lungo elenco di testi da noi pubblicati, presente a questo link, nella colonnina a destra dell’articolo intitolato Voci di donne ancora sovrastate, se non zittite, suggeriamo di accedere, nel sito di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli, Peccioli (Pisa), alle Sezioni Donne con disabilità: quadro teorico di riferimento, Donne con disabilità e La violenza nei confronti delle donne con disabilità.

Please follow and like us:
Pin Share
Stampa questo articolo