Riflessioni di un “soggetto fragile” su una pandemia non ancora finita
Ciò che accade in Ucraina sta fatalmente ponendo tutto il resto in secondo piano, compresi gli sviluppi di una pandemia che negli ultimi due anni ha condizionato la vita di tutti. Una nostra Lettrice, “soggetto fragile” come lei stessa si definisce, solleva alcune questioni non certo trascurabili, che ci auguriamo possano arrivare anche alle Istituzioni preposte. «Ho la sensazione – scrive tra l’altro – che nessuno si preoccupi più del rischio che corrono i “soggetti fragili” di ammalarsi gravemente e di morire. È necessario, quindi, che l’emergenza Covid non sia accantonata e sottovalutata»