Testo Unico sulle Malattie Rare: si cominciano ad accumulare ritardi

Approvato alla fine dello scorso anno, il Testo Unico sulle Malattie Rare prevede vari Decreti e Atti che ne consentano la concreta applicazione. Rispetto alle scadenze previste per quei Decretim, tuttavia, si stanno già accumulando ritardi ed è per questo, ossia per evitare che si ripeta quanto sta accadendo per i nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), per lo screening neonatale, o per lo stesso Piano Nazionale delle Malattie Rare, fermo addirittura al 2013, che Cittadinanzattiva e l’OMAR (Osservatorio Malattie Rare) si sono appellati congiuntamente al Ministero della Salute
Calendario di marzo 2022 con il giorno 12 evidenziato
Il Testo Unico sulle Malattie Rare aveva fissato la scadenza di dopodomani, 12 marzo, per l’approvazione del secondo Piano Nazionale delle Malattie Rare, del riordino della Rete Nazionale per le Malattie Rare e del Fondo di Solidarietà per le persone affette da Malattie Rare

Approvata nel mese di novembre dello scorso anno, come abbiamo a suo tempo riferito sulle nostre pagine, la Legge 175/21 (Disposizioni per la cura delle malattie rare e per il sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani), meglio nota come Testo Unico sulle Malattie Rare, è successivamente entrata in vigore il 12 dicembre, con un carico di Decreti e di Atti necessari a tradurla in pratica, programmati a precise scadenze, rispetto alle quali, tuttavia, si stanno già cominciando ad accumulare ritardi. La prima scadenza fissata dal Legislatore, infatti, era quella del 10 febbraio scorso, data entro cui doveva essere nominato, tramite un Decreto Ministeriale, il Comitato Nazionale per le Malattie Rare, organismo che dovrà assicurare la partecipazione di tutti i soggetti portatori di interesse alla realizzazione delle politiche in materia di Malattie Rare. È passato invece un mese da quella data e il Decreto ancora non c’è. Per questo il CNAMC (Coordinamento nazionale Associazioni Malati Cronici e Rari) di Cittadinanzattiva e l’OMAR (Osservatorio Malattie Rare) hanno deciso di appellarsi congiuntamente al Ministero della Salute.

«Di fronte al fatto che già si faccia ritardo sul primo Decreto, il più semplice – commenta Ilaria Ciancaleoni Bartoli, direttrice dell’OMAR – si è legittimati a temere che si ripeta una storia già vista. La sorte del Testo Unico Malattie Rare potrebbe infatti essere la stessa della legge sui nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), inattuati a causa della mancanza di un provvedimento nell’àmbito del Decreto Tariffe [se ne legga sulle nostre pagine, N.d.R.], o della Legge sullo screening neonatale, la cui lista attende di essere aggiornata, anche qui con un Decreto che doveva arrivare nel giugno dello scorso anno [anche di questo si legga sulle nostre pagine, N.d.R.], per non parlare del Piano Nazionale delle Malattie Rare, fermo addirittura dal 2013!».
«Rispettare le scadenze poste per dare attuazione ad una Legge approvata dopo ampi confronti con le associazioni dei pazienti e il mondo civico – afferma dal canto suo Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva – significa rendere esigibili i diritti delle persone con Malattie Croniche e Rare e delle loro famiglie ma anche rispettare la volontà del Parlamento che ha approvato il Testo Unico all’unanimità. Ci auguriamo che si rimedi presto e che gli atti successivi non subiscano ulteriori ritardi».

A tal proposito vanno ricordati gli altri importanti Atti da approvare, come stabilito dal Testo Unico, ovvero il secondo Piano Nazionale delle Malattie Rare e il riordino della Rete Nazionale per le Malattie Rare, entro dopodomani, 12 marzo, e sempre entro quella data dovrebbe essere siglato un accordo in Conferenza Stato Regioni, per definire le modalità utili ad assicurare un’adeguata informazione dei professionisti sanitari, dei pazienti coinvolti e delle loro famiglie.
«Riguardo al Piano Nazionale delle Malattie Rare – spiega Ciancaleoni Bartoli – sembra che finalmente qualcosa si stia muovendo, ma certamente non si avrà alcuna approvazione entro la data prevista e il rischio, oltretutto, è che si approvi di nuovo un Piano senza finanziamenti. Dell’altro atto, invece, non è dato sapere proprio nulla».

E ancora, sempre entro il 12 marzo il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con quello della Salute e quello dell’Economia e delle Finanze, previa intesa della Conferenza Stato Regioni e sentito l’INPS, dovrebbe emanare il Decreto di istituzione del Fondo di Solidarietà per le persone affette da Malattie Rare. «Anche se questo fondo andrà a soddisfare solo una parte dei bisogni delle persone con gravissima invalidità dovuta a Malattie Rare o Croniche – commenta su questo Mandorino – è pur sempre un’importante base di partenza e, una volta istituito, si potrebbe anche rifinanziare. Senza questo Decreto, però, non solo non si può fare di meglio, ma si rischia di perdere anche il milione di euro già stanziato, un lusso che le persone con gravi disabilità non possono proprio permettersi».

E infine, molto importante, l’ultima scadenza, quella del 12 giugno, entro la quale dovrà essere approvato dal Ministero della Salute, di concerto con il Ministero dell’Università e della Ricerca, un Regolamento, per stabilire i criteri e le modalità di attuazione degli incentivi fiscali per la ricerca previsti dal Testo Unico. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: melchionna@rarelab.eu (Rossella Melchionna).

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