«Ci sono alcune azioni urgenti da intraprendere per mettere in piedi un sistema di accoglienza e integrazione che sia davvero all’altezza della grande emergenza umanitaria che stiamo vivendo, dal dare risposte tempestive a chi è nei territori dove è in atto il conflitto e nelle zone limitrofe, all’organizzazione dell’accoglienza diffusa qui in Italia. Il Terzo Settore è già operativo, ed è stato attivato un tavolo di concertazione con il Ministero del Lavoro e con la Protezione Civile»: a dirlo è Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, un Terzo Settore che, come abbiamo riferito anche sulle nostre pagine, si è mobilitato sin dai primi giorni dell’invasione dell’Ucraina, per rispondere alle emergenze della popolazione e portare i primi aiuti. Un risultato, va detto, possibile anche grazie ai preesistenti legami di molte organizzazioni, presenti sul territorio con proprie strutture e in collaborazione con partner locali. In tal senso, le iniziative di solidarietà promosse dal Terzo settore si sono moltiplicate in queste settimane, sia nel territorio dell’Ucraina, sia nel nostro Paese.
«È assolutamente necessario – aggiunge Pallucchi – assicurare il coordinamento e la messa a sistema delle iniziative in corso, garantendo una forte connessione tra Amministrazioni Locali, Istituzioni a vario livello, Forum del Terzo Settore e le altre reti nazionali impegnate sul tema, riconosciute quali parti integranti di questo sistema. Questo ci permetterebbe di valorizzare tutti gli interventi e di metterli al servizio dell’interesse generale, per una coerente ed efficiente gestione della risposta alla crisi. Ci sono infatti bambini, bambine e famiglie, minorenni migranti non accompagnati, persone con disabilità da proteggere e per tutti vanno definite chiare e precise linee guida e cornici giuridiche nelle quali potersi muovere. Vanno inoltre attivate convenzioni dirette con le nostre reti, indicazioni e protocolli ben definiti e condivisi da tutti, a garanzia di interventi trasparenti e di qualità».
E a proposito delle persone con disabilità – circa 2 milioni e 700.000 quelle registrate in Ucraina, molte delle quali rinchiuse tuttora in strutture segreganti -, va ricordato come in riferimento a loro e ai loro familiari la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) sia entrata a far parte, del Gruppo di Coordinamento interno al Consiglio Nazionale del Terzo Settore, che insieme ai Ministeri preposti, al Comitato Operativo Nazionale della Protezione Civile, allo stesso Forum del Terzo Settore, alla CNESC (Consulta Nazionale Enti Servizio Civile) e all’AOI (Associazione ONG Italiane) organizza gli aiuti alle popolazioni civili, gestendo i flussi di coloro che stanno giungendo e giungeranno in Italia.
«Bisogna inoltre definire – sottolinea ancora Pallucchi – tutti gli aspetti che riguardano il tema dell’integrazione, dando cioè dignità e sostegno a chi arriva, dai bambini e le bambine che dovranno avere un modello di facilitazione linguistica per potersi inserire nelle scuole, all’attivazione di servizi di vario tipo e le coperture sanitarie. Non possiamo dimenticare infatti che siamo ancora in regime di emergenza sanitaria».
«E infine – conclude la Portavoce del Forum – c’è il tema delle risorse, che occorre integrare perché si possa parlare di accoglienza dignitosa. A tal proposito riteniamo molto importante che sia maturata la decisione di un affidamento diretto delle convenzioni ai soggetti del Terzo Settore, per organizzare e gestire l’accoglienza diffusa. Proprio oggi è in discussione in aula alla Camera il decreto sull’emergenza Ucraina. Ci auguriamo pertanto che si tenga conto della presenza, della capillarità e delle competenze del Terzo Settore e che esso venga messo nelle condizioni migliori per gestire un’emergenza umanitaria di portata straordinaria e di durata non prevedibile e di poter operare in piena sinergia con le Istituzioni, come ha dichiarato anche il capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio». (S.B.)
A questo link è disponibile il testo integrale di uno schema di documento prodotto dal Forum Nazionale del Terzo Settore e intitolato Questioni urgenti gestione crisi Ucraina. La parte riguardante le persone con disabilità recita così: «La crisi umanitaria in Ucraina ha messo in evidenza la inadeguata capacità di affrontare la protezione delle persone con disabilità. Nonostante l’articolo 11 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità [“Situazioni di rischio ed emergenze umanitarie”, N.d.R.] e gli impegni delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea e del Consiglio d’Europa, che hanno ribadito l’eguale protezione delle persone con disabilità nelle situazioni di emergenza, ancora risultano improvvisate, confuse e poco efficaci le azioni in questo campo dei servizi di protezione civile, mentre le associazioni che le rappresentano sono mobilitate a fornire forme di aiuto e sostegno in tutti i campi. Sono necessari interventi urgenti per portare aiuto in Ucraina alle persone con disabilità e loro familiari che, a causa della condizione di disabilità, non riescono neppure a fuggire. Ci sono molte persone con disabilità, e tra questi tantissimi bambini e bambine, che vincono rinchiusi in istituti. È necessario avviare percorsi di accoglienza ben strutturati, privilegiando le presenze del terzo settore territoriale a garanzia della qualità degli interventi, dedicando risorse aggiuntive».
Per ogni ulteriore informazione o approfondimento: stampa@forumterzosettore.it.
A questo link è disponibile l’elenco completo di tutti i soci – tra cui anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – e degli aderenti al Forum Nazionale del Terzo Settore.