La guerra delle persone con disabilità

«Noi da qui – scrive Stefania Delendati -, la seguiamo quasi in tempo reale, perfino dal cellulare. Può apparire tutto molto “veloce e moderno”. Invece no, la guerra in Ucraina, come ogni guerra di ieri e di oggi, è una lenta agonia che non corrisponde al battito disperato del cuore di chi da un giorno all’altro vede sconvolta la propria vita. E, se possibile, c’è chi paga un prezzo doppio. Sono i più fragili, anziani, bambine e bambini, persone con disabilità, condizioni che spesso si intersecano»

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Tutti sull’Appennino Toscano, per sostenere le persone con la SLA

Montagna, sport e solidarietà per due giornate sulle nevi dell’Appennino Toscano, a sostegno dell’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica). Dopo lo stop imposto dalla pandemia, infatti, tornano le iniziative dove è possibile riprendere ad incontrarsi e a condividere momenti di gioia. Sabato 19 e domenica 20 marzo, quindi, tra sci e ciaspole, si potrà fare sport, divertirsi e, soprattutto, offrire un aiuto concreto alle persone con la SLA e alle loro famiglie. I fondi raccolti, infatti, sosterranno i progetti solidali dell’AISLA di Firenze e di quella di Pistoia

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“Solo noi due”: la nuova campagna internazionale del CoorDown

«La sessualità è un tema sicuramente scomodo, coperto da tabù che hanno radici culturali profonde, ma allo stesso tempo è un tema che, rappresentando le persone con sindrome di Down, volevamo affrontare perché si tratta, oltre che del riconoscimento di un diritto, anche del riconoscimento di un bisogno»: a dirlo è Antonella Falugiani, presidente del CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down), presentando “Just the Two Us” (“Solo noi due”), la nuova campagna internazionale lanciata oggi, 21 marzo, Giornata Mondiale della Sindrome di Down

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“5 donne”, un video che diffonde vita indipendente

«Questo non è un video sulla disabilità, ma un video “con” persone disabili. Non è neanche la loro storia, ma una fotografia della loro vita attuale, che è uguale alla nostra: loro come noi»: a dirlo è il regista Michele Pastrello, autore del video “5 donne”, che racconta appunto l’esperienza di cinque donne con disabilità intellettive che vivono insieme, nel quadro di un progetto di autonomia promosso dalla Cooperativa Sociale Arcobaleno di Breno (Brescia), con l’auspicio, più che condivisibile, che iniziative come queste si moltiplichino, facendo diminuire i ricoveri in strutture protette

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Vietato non toccare: tra accessibilità e inclusione

Realizzata in occasione di “Abilitando 2021” dall’omonima Associazione torinese, è disponibile nel web un’intervista con Lucia Sarti, docente emerita dell’Università di Siena, sul tema “Vietato non toccare: tra accessibilità e inclusione”, curata in collaborazione con l’Associazione Utensilia e riguardante il laboratorio “Vietato non toccare”, promosso dall’Ateneo toscano, percorso tattile e olfattivo volto al superamento delle barriere fisiche e sensoriali e finalizzato alla ricerca di buone prassi per la progettazione accessibile degli ambienti dedicati all’arte e alla cultura

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Bene il Comune di Roma sulle prestazioni a persone con disabilità gravissima

«Esprimiamo soddisfazione per l’approvazione della Delibera di Giunta del Comune di Roma sulle prestazioni assistenziali domiciliari in favore dei cittadini con disabilità gravissima»: lo dichiarano in una nota la Federazione FISH Lazio, le componenti sindacali regionali e il Forum del Terzo Settore Lazio, sottolineando che «attraverso tale provvedimento, Roma Capitale intende riorganizzare la materia dei contributi e degli assegni di cura previsti per la disabilità gravissima, introducendo importanti novità e recependo le Linee Guida approvate nel dicembre scorso dalla Regione Lazio»

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Il coraggio di affrontare una “normale disabilità”

«Siamo individui – scrive Pietro Pellillo – che alle quotidiane difficoltà della vita e a quelle imposte dalla società, ci dobbiamo accollare quelle di una mente o di un corpo malato, di barriere create dalla società (non sempre volutamente, ma volutamente non risolte), di famiglie costrette ad enormi sacrifici. È proprio questa, paradossalmente, la “normalità della disabilità”. E tutto l’amore, l’infatuazione e l’attaccamento per la nostra vita deve purtroppo quotidianamente fare i conti con barriere insormontabili ed emolumenti pensionistici che rasentano l’elemosina»

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