«L’attenzione posta a questo nostro evento dalle autorità presenti rappresenta quel principio costituzionale della sussidiarietà orizzontale tra Istituzioni e Terzo Settore nella nuova accezione che ne dà la Riforma del Terzo Settore stesso, necessaria affinché tutte le persone con disabilità possano avere le migliori condizioni di qualità di vita possibile e una vita di qualità. Si rende infatti necessario che ognuno riconosca la disabilità quale condizione dell’essere umano. In altre parole, piuttosto che eugenetica della disabilità, dovremmo pensare ad un’eugenetica della discriminazione basata sulla disabilità. Il nostro appello, quindi, è quello di fare presto, per quanto possibile, e fare bene per incidere significatamene e cambiare il destino delle persone con disabilità e dei loro familiari»: lo ha dichiarato Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), a chiusura dell’evento online di lancio del progetto AAA – Antenne Antidiscriminazione Attive, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e già da noi ampiamente presentato.
Il messaggio forte lanciato da Speziale – «passare da un’eugenetica della disabilità ad un’eugenetica della discriminazione» – ha costituito in realtà il filo rosso dell’intero incontro, per un progetto che si pone appunto come obiettivo quello di imparare a riconoscere e contrastare ogni forma di discriminazione diretta ed indiretta basata sulla disabilità, con un’attenzione particolare alle disabilità intellettive e del neurosviluppo, ciò che troverà concreta attuazione attraverso la costituzione di un’Agenzia Nazionale preposta al coordinamento di una rete territoriale – le cosiddette “Antenne Antidiscriminazione”.
Dopo che Emanuela Bertini, direttrice generale dell’ANFFAS Nazionale, ha ricordato come questo progetto prenda avvio in un momento in cui l’Associazione, insieme ad altre trentotto realtà della propria rete, sia stata legittimata ad agire secondo la Legge 67/06 (Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni), per contrastare qualsiasi forma di discriminazione nei confronti delle persone con disabilità e dei loro familiari, Carlo Mario Mozzanica, già docente universitario di Politica Sociale e di Organizzazione dei Servizi Sociosanitari e Metodologia del Lavoro Socio-Educativo, esperto di problematiche socio-sanitarie, ha illustrato un vero e proprio decalogo utile a contrastare ogni forma di discriminazione.
«Parole emozionanti – sottolineano dall’ANFFAS – che hanno fatto riflettere su quanta strada vi sia ancora da fare per pervenire ad una corretta percezione della condizione di disabilità, restituendo allo stesso tempo uno scenario socio-culturale post-moderno, che è alla base del permanere del fenomeno discriminatorio».
«È necessario – ha concluso Mozzanica – un vero e proprio ribaltamento del contesto in favore di una visione della disabilità che, con spirito di fraternità, consenta a tutti, nessuno escluso, di partecipare alla vita sociale».
Dal canto suo, Marco Faini, consulente dell’ANFFAS Nazionale e componente del Comitato Tecnico-Scientifico dell’Associazione – si è soffermato sui fenomeni discriminatori dal punto di vista sociologico, ricordando, innanzitutto, che come evidenziato da una recente indagine ISTAT del 2019, i diritti delle persone con disabilità sono ancora poco conosciuti. «Obiettivo del progetto AAA – ha dichiarato– sarà pertanto quello di agire insieme alle realtà che si occupano di antidiscriminazione, in un’azione complessa e articolata anche per la genesi che colloca la persona con disabilità all’interno di un “modello medico” che non discrimina, ma giustifica il trattamento differente».
Della necessità di lavorare con rinnovato impegno per contrastare ogni forma di stigma, pregiudizio e discriminazione basata sulla disabilità, ha parlato anche Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione italiana per il Superamento dell’Handicap), che ha anche ricordato per l’occasione l’impegno della Federazione, cui l’ANFFAS aderisce, sul fronte dell’emergenza in Ucraina all’interno del gruppo di coordinamento del Consiglio Nazionale del Terzo Settore.
«Risulta fondamentale per il movimento delle persone con disabilità – ha aggiunto poi Falabella – la contaminazione positiva di iniziative come AAA – Antenne Antidiscriminazione Attive, che permettono di innalzare l’attenzione e, di riflesso, di favorire la collaborazione con le Istituzioni preposte per garantire la migliore Qualità della Vita a tutte le persone con disabilità e ai loro familiari».
Ad un rapido approfondimento sui contenuti della citata Legge 67/06 si sono quindi dedicati Alessia Maria Gatto e Gianfranco de Robertis, consulenti legali dell’ANFFAS Nazionale che, partendo da un inquadramento giuridico del concetto di discriminazione basata sulla disabilità, hanno evidenziato come, nonostante le Raccomandazioni del Comitato ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, «ancora è assente nella normativa italiana una chiara definizione, in linea con la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, di “accomodamento ragionevole” così come necessaria si rende una norma giuridica che stabilisca esplicitamente come il rifiuto dello stesso costituisca una discriminazione».
Lo stesso concetto di accomodamento ragionevole è stato approfondito da Rachele Cera e Valentina della Fina dell’ISGI (Istituto di Studi Giuridici Internazionali), organismo del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). Le ricercatrici hanno colto l’occasione per fornire una prima analisi dal punto di vista normativo sulla discriminazione, sia a livello italiano che europeo e internazionale. È infatti tra le finalità del progetto AAA proprio uno specifico studio sul tema, con un’attenzione particolare sull’istituto dell’accomodamento ragionevole.
Particolarmente significativi, infine, gli interventi di Giampiero Griffo, coordinatore del Comitato Tecnico-Scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità e di Gilda Losito, responsabile dell’Unità Privazione della Libertà nell’àmbito delle Strutture Sanitarie, Socio-Sanitarie e Assistenziali, presso l’Ufficio del Garante Nazionale dei Diritti delle Persone Private della Libertà Personale, che hanno entrambi accolto con estremo favore l’iniziativa dell’ANFFAS, garantendo il proprio supporto alle attività progettuali, ciascuno nel rispettivo ruolo, sottolineando anche il fatto che tale progetto «assume particolare rilievo, per dare concreta attuazione a quanto previsto dalla Convenzione ONU in tema di discriminazione».
A conclusione dei lavori è intervenuta Erika Stefani, ministra per le Disabilità, che ringraziando l’ANFFAS «per il costante impegno e confronto con le Istituzioni sui principali temi afferenti la disabilità», ha espresso pieno appoggio al progetto AAA, sottolineando al contempo «la convinta volontà di rafforzare il rapporto con il Terzo Settore e di portare a compimento la Legge Delega in materia di disabilità [Legge 227/21, N.d.R.], attraverso la predisposizione dei previsti Decreti Attuativi». (S.B.)
Gli atti presentati durante l’incontro di presentazione del progetto AAA – Antenne Antidiscriminazione Attive sono disponibili a questo link, mentre la registrazione dell’incontro è a quest’altro link. Per ogni ulteriore informazione: comunicazione@anffas.net.