Strutture di garanzia importanti anche per tante persone con disabilità

L’Ufficio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale è un organismo indipendente molto importante anche per le persone con disabilità e segnatamente per coloro che vivono in strutture residenziali. Per questo facciamo pienamente nostro il sollecito alle Autorità competenti, proveniente dal Garante stesso, ad istituire con urgenza, in applicazione delle proprie leggi, i Garanti regionali dei diritti delle persone private della libertà in Liguria, Basilicata, Sardegna e Calabria

Uomo con disabilità davanti a una finestra con grata«È particolarmente urgente che le Regioni Liguria, Basilicata, Sardegna e Calabria diano applicazione alle proprie Leggi, nominando i Garanti regionali dei diritti delle persone private della libertà. Queste quattro Regioni, infatti, sono le uniche in Italia a non poter contare su tali figure di garanzia a livello regionale, con una situazione particolarmente grave per la Liguria e la Basilicata, completamente prive di Garanti locali, presenti invece in Sardegna e in Calabria. Si sollecitano pertanto le Autorità competenti di queste quattro Regioni a intervenire con tempestività affinché tali organi di garanzia non rimangano vacanti, a danno non soltanto dei diritti delle persone private della libertà in tali Regioni, ma anche della completezza della rete dei Garanti territoriali, significativo presidio di cultura democratica e importante fattore di collaborazione con il Meccanismo nazionale di prevenzione, rappresentato dal Garante nazionale».
È quanto si legge in una nota diffusa dall’Ufficio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale ed è un messaggio che facciamo pienamente nostro, pensando a quanto importante sia tale organismo indipendente anche per le persone con disabilità e segnatamente per coloro che vivono in strutture residenziali.
Basti solo pensare a quanto si scriveva nella Relazione Annuale 2021 presentata dal Garante al Parlamento lo scorso anno, di cui riportiamo il seguente passaggio particolarmente significativo: «È doverosa una complessiva riflessione sul sistema in sé delle residenze sanitarie assistenziali che sono nella maggior parte dei casi strutture private accreditate, nonché sui criteri di accreditamento. Si propone dunque da una parte l’avvio di una riflessione ampia sulla risposta istituzionale alle fragilità dovute all’età, alle disabilità, più in generale ai particolari bisogni specifici, che riconfiguri l’attuale modello, sia, parallelamente, l’istituzione di un registro nazionale effettivo che possa dare con continuità un quadro delle situazioni e indichi come e dove intervenire, supportando, controllando, rivedendo ove necessario, convenzioni anche talvolta di antica tradizione». (S.B.)

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