«Mentre parliamo, le persone con disabilità in Ucraina sono intrappolate nelle città sotto i bombardamenti, isolate nelle proprie case, spesso incapaci di entrare in rifugi antiaerei inaccessibili o abbandonati in istituti residenziali. Oltre a questo, l’esodo degli ucraini include bambini, bambine e adulti con disabilità che hanno urgente bisogno del sostegno europeo e dovrebbero essere accolti in ogni Stato Membro dell’Unione Europea»: a dirlo a Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo, è stato Yannis Vardakastanis, presidente dell’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità e dell’IDA, l’Alleanza Internazionale sulla Disabilità, in occasione di un incontro avvenuto nei giorni scorsi. Dal canto suo, la presidente Metsola ha affermato che «una delle principali preoccupazioni del Parlamento Europeo è di ottenere il sostegno necessario per i più vulnerabili, comprese le persone che necessitano di cure mediche e quelle con disabilità». Ha ricordato inoltre che la prossima Sessione Plenaria dell’Europarlamento tratterà nel dettaglio il tema della guerra in Ucraina e le risposte dell’Unione Europea ad essa. Ha auspicato infine una stretta collaborazione tra le organizzazioni di persone con disabilità, i Governi e le varie Istituzioni, per garantire che le persone con disabilità in fuga dall’Ucraina abbiano accesso alle sistemazioni e al supporto necessari, così come possano disporre dell’interpretariato in Lingua dei Segni e di trasporti accessibili. In tal senso ha offerto all’EDF e ai membri del Forum, la possibilità di fornire informazioni pertinenti sul portale del Parlamento Europeo Stand with Ukraine.
Se il tema della guerra in Ucraina ha occupato gran parte dell’incontro tra Metsola e Vardakastanis, di molto altro si è parlato ancora, a partire dalle preoccupazioni espresse dalla delegazione dell’EDF in vista delle prossime Elezioni Europee del 2024, rispetto ai diritti politici delle persone con disabilità. «In quattordici Stati Membri dell’Unione Europea – ha sottolineato infatti Vardakastanis -, a una serie di persone con disabilità, e in particolare a quelle con disabilità intellettive o psicosociali, può ancora essere negato il diritto di voto, mentre per quanto concerne il diritto a candidarsi alle Elezioni Europee, sono solo otto gli Stati Membri in cui le persone con disabilità possono farlo, senza alcuna restrizione».
Su tale questione, Metsola ha riconosciuto i numerosi ostacoli tuttora incontrati dalle persone con disabilità e il lungo cammino ancora da fare per garantire Elezioni Europee realmente inclusive. Ha pertanto accettato di collaborare con l’EDF per sollevare la questione nei confronti delle varie Autorità Nazionali.
In occasione poi del 25° anniversario del Forum Europeo sulla Disabilità, la Presidente del Parlamento Europeo ha convenuto di convocare una riunione ad alto livello dei leader delle Istituzioni Comunitarie, per sottolineare i progressi compiuti in materia di diritti delle persone con disabilità dal Trattato di Amsterdam (firmato il 2 ottobre 1997 dagli allora quindici Paesi dell’Unione Europea ed è entrato in vigore il 1º maggio 1999) ad oggi, oltreché per dare visibilità all’impegno del Parlamento, del Consiglio e della Commissione Europea a collaborare attivamente all’attuazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
E ancora, Vardakastanis ha ricordato l’importanza e il successo democratico avuto nel 2017 dal 4° Parlamento Europeo delle Persone con Disabilità (se ne legga ampiamente anche sulle nostre pagine), iniziativa cui la stessa Metsola era stata coinvolta in prima persona. Dopo quindi il rinvio del 5° Parlamento, a causa della pandemia, Metsola ha convenuto che esso debba essere organizzato prima della fine di questa legislatura europea.
In conclusione, Vardakastanis, insieme ai componenti della sua delegazione, ha ricordato l’invito al Forum arrivato dall’Intergruppo sulla Disabilità del Parlamento Europeo a partecipare ai lavori del Gruppo del Parlamento stesso sull’uguaglianza di genere e la diversità, per garantire che le politiche attuate siano all’altezza degli obblighi della Convenzione ONU, in quanto Pubblica Amministrazione. Una volta ancora, inoltre, è stata ricordata la necessità di istituire un Focal Point , un “organismo di riferimento” per l’applicazione della Convenzione, sotto forma di un comitato permanente, che ne integri i princìpi in tutti i lavori parlamentari.
Metsola si è impegnata dunque ad approfondire tutti questi temi e a continuare a lavorare per rendere il Parlamento più accessibile, anche in relazione ai dibattiti in assemblea plenaria. (S.B.)
Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: Alejandro Moledo (alejandro.moledo@edf-feph.org); Vanessa James (vanessa.james@edf-feph.org).
Nella colonnina a destra del nostro articolo intitolato Vivere con una Malattia Rara sotto i bombardamenti (a questo link) è presente l’elenco dei contributi da noi dedicati alla guerra in Ucraina.
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