Nel febbraio scorso, come avevamo riferito anche sulle nostre pagine, durante l’iter di conversione in Legge del Decreto Legge 221/21, il cosiddetto “Decreto Festività”, era stato prorogato fino al 31 marzo il periodo di equiparazione dell’assenza da lavoro al ricovero ospedaliero e il ricorso allo smart working (“lavoro agile”) per i cosiddetti “lavoratori fragili”. Su questo aveva espresso la propria soddisfazione la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), tramite le parole del presidente Vincenzo Falabella, in quanto proprio la Federazione aveva inoltrato una serie di proposte emendative, volte proprie ad ottenere quel risultato.
Ora, però, nel corso dell’attuale discussione parlamentare riguardante la conversione del Decreto Legge 24/22 (Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza) sembra non sia stata prevista alcuna proroga per quegli stessi “lavoratori fragili”, che dunque da dopodomani, 1° aprile, dovrebbero ad esempio tornare a lavorare in presenza, nonostante l’oggettiva crescita del numero dei contagi da Covid, che li esporrebbe a gravi rischi.
Si parla infatti di moltissime persone non autosufficienti con gravi e particolari disabilità, rispetto alle quali sono già stati in tanti a lanciare l’allarme, raccolto nei giorni scorsi anche dal nostro giornale.
Anche in questa occasione, dunque, la FISH ha deciso di muoversi rapidamente, chiedendo di procedere a una nuova proroga. «A tal proposito – dichiara il presidente della Federazione Falabella – abbiamo presentato una nuova proposta emendativa inviata ai Parlamentari dei vari gruppi politici, in cui abbiamo chiesto, in sostanza, di estendere almeno fino al 30 giugno prossimo la possibilità di svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile per i lavoratori dipendenti pubblici e privati in possesso di certificazione rilasciata dai competenti organi medico-legali, attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, ivi inclusi coloro che siano in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità». «Infatti – aggiunge – nonostante la copertura vaccinale degli italiani stia raggiungendo percentuali sempre più elevate, l’attuale scenario emergenziale e la rapida circolazione delle varianti del virus richiedono di mantenere ancora in vigore le tutele giuslavoristiche per le persone fragili, con disabilità o immunodepressione, almeno fino al periodo estivo, dove storicamente la percentuale di contagi tende ad abbassarsi».
L’auspicio della FISH, quindi, che naturalmente seguirà gli sviluppi dell’attuale discussione parlamentare, è che ancora una volta vengano accolte le proprie istanze relative alla tutela dei lavoratori fragili. (S.B.)
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