Il 5 aprile scorso è apparso, sulla porta di un ascensore della Stazione Ferroviaria di Torino Porta Susa, un cartello con le seguenti parole: «L’ascensore è guasto e non sarà riparato». Motivo per cui «si invitano i passeggeri disabili ad astenersi dal mettersi in viaggio sui treni in partenza e in arrivo ai binari 2 e 3». Come dire…: se per caso dovevate andare a Milano…, beh, magari fatevi una gita ad Aosta o a Pinerolo. Tanto per voi disabili è lo stesso…
La notizia, ripresa anche dal quotidiano «La Stampa» il giorno successivo, ha suscitato reazioni scandalizzate e il cartello è stato prontamente rimosso dai tecnici delle ferrovie. Ma più che lanciare strali e strapparsi i capelli, a chi scrive la cosa fa soprattutto ridere. Ridere per l’ignoranza di molti addetti e per la mania, tutta italiana, di architettare formule lessicali assurde, nel tentativo maldestro di apparire “burocraticamente corretti”. Non fosse mai che un disabile potesse magari tentare di salire la scala con la sua sedia a rotelle, avrà pensato il povero responsabile alla sicurezza, se poi succedesse qualcosa… sono c… per tutti! Io allora scrivo il cartello e mi metto al sicuro. E vabbuò… io tengo famiglia…
Come ti capisco povero Cristo! Sta anche arrivando la Pasqua e chi è più in croce di te?
Presidente dell’APRI di Torino (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti).
Articoli Correlati
- Situazione indegna di una città come Torino Considerando che la nuova Stazione di Torino Porta Susa è stata inaugurata nel gennaio di quest’anno e presentata come un “fiore all’occhiello”, che «collega Torino all’Europa», ci sarà qualcuno che…
- Notizie buone e meno buone sulla mobilità Ascoltare attentamente le istanze provenienti dalle Associazioni che si occupano di disabilità dovrebbe sempre essere una buona regola, per gli Amministratori Pubblici, come dimostrano due vicende in Liguria e nel…
- Eccome se un cartello fa la differenza! Lo fa certamente, ad esempio, alla fermata della Stazione di Porta Garibaldi della nuova linea “Lilla” (M5) della Metropolitana di Milano, dove un cartello mancante rischia di trasformare una stazione…