Le parole e i concetti giusti per parlare e scrivere di disabilità

Curata da Intesa Sanpaolo con l’Ufficio per le Politiche in favore delle Persone con Disabilità e con l’ANFFAS, in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità, la guida “Le parole giuste. Media e persone con disabilità” è liberamente tratta e riadattata al contesto italiano da un’analoga pubblicazione americana e comprende le “Linee guida utili a un adeguato approccio al tema della disabilità”, “I concetti e le parole chiave”, “Il lessico giusto” e “Alcune diagnosi che possono determinare una condizione di disabilità in chiave di Convenzione ONU”

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Le categorie per le quali è raccomandata la quarta dose del vaccino anti-Covid

Ci sono anche le persone con disabilità grave o con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti, che abbiano un’età uguale o superiore a 60 anni, tra coloro ai quali una Circolare firmata congiuntamente dal Ministero della Salute, dall’Agenzia Italiana del Farmaco e dall’Istituto Superiore di Sanità raccomanda di effettuare la quarta dosa del vaccino anti-Covid, purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla terza dose

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Far crescere il rispetto e l’inclusione anche attraverso la pratica sportiva

Un accordo di collaborazione finalizzato a favorire una maggiore attenzione e consapevolezza sociale sulle condizioni di vita delle persone con disabilità in Lombardia, sulle situazioni di rischio di discriminazione nella partecipazione alla vita sociale e alla possibilità di svolgere attività sportive: è quello siglato dalla Federazione lombarda LEDHA con il CSI Lombardia (Centro Sportivo Italiano), per un impegno concreto volto a rafforzare una rete che accresca la cultura del rispetto e dell’inclusione anche attraverso la pratica sportiva

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Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità: i progetti della Toscana

La Regione Toscana ha provveduto a ripartire le risorse del Fondo Nazionale per l’inclusione delle persone con disabilità (3 milioni e 600.000 euro), finanziando un totale di 131 progetti di varie dimensioni, ma tutti accomunati dal principio dell’inclusività e dall’obiettivo di migliorare e semplificare la vita delle persone con disabilità. Gli interventi riguardano in particolare tre aree, quella ludico-sportiva, con la realizzazione di aree verdi e spazi gioco attrezzati, quella della riqualificazione di strutture semiresidenziali e quella che punta a promuovere lo sport inclusivo

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LEA e Nomenclatore: sono trascorsi più di cinque anni da quel Decreto…

«Sono trascorsi più di cinque anni – scrive Salvatore Cimmino, rivolgendosi al Presidente del Consiglio e alla Conferenza delle Regioni – dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto che aggiornò i Livelli Essenziali di Assistenza e il Nomenclatore Tariffario, ma per molte patologie croniche e rare, dal veloce decorso e dagli esiti altamente invalidanti, il tempo è sin troppo prezioso. Per questo chiedo il vostro impegno a completare l’attuazione di quel Decreto, per garantire l’erogazione di nuove e necessarie prestazioni, in modo uniforme su tutto il territorio nazionale»

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Solo operatori preparati possono far trovare lavoro alle persone con disabilità

«Sono indispensabili – scrive Marino Bottà – figure professionali che definisco come “disability job supporter”, che sappiano cioè supportare le persone con disabilità nel difficile percorso di accesso al lavoro, rendendo efficace l’opera dei servizi di inserimento e collocamento al lavoro e che aiano estremamente utili anche alle aziende soggette all’assolvimento degli obblighi della Legge 68/99. È assodato, infatti, che il Collocamento Disabili italiano non funzioni e a mio parere la causa principale è proprio che non esistono operatori preparati in modo adeguato»

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Tutelare i minori vuol dire anche e soprattutto tutelare i minori con disabilità

Siamo costretti a scriverlo sin troppo spesso: i bambini e le bambine con disabilità sono “i più vulnerabili tra i vulnerabili”, tanto più in un momento di drammatica congiuntura internazionale come quello attuale. Non possiamo quindi non guardare con particolare attenzione ad accordi di collaborazione come quello sottoscritto tra l’UNICEF e ReDiPsi (Reti di Psicologi per i Diritti Umani), che punta a promuovere una maggiore conoscenza e consapevolezza sui diritti di bambine, bambini e adolescenti, e sull’attuazione della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza

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