Mi chiedo come mai, dato il danneggiamento di due vetture, non si sia provveduto immediatamente a sostituirle con altre due vetture funzionanti. Il giorno di Pasquetta si sa bene, per esperienza pluridecennale, che si crea ressa ai treni, specie all’ora del rientro. Si sarebbe dovuto quindi, prioritariamente, tenere chiusa la vettura riservata ai giocani con disabilità, per aprirla solo al loro arrivo.
Inoltre, dopo l’illegittima occupazione, come mai non si è pensato di agganciare al treno un paio di vetture di cui sicuramente la Stazione di Genova Principe non poteva essere carente, onde evitare la ressa e soddisfare la maggior domanda di posti?
In ogni caso credo personalmente che oltre al sopruso operato dagli illegittimi occupanti e alla diseducazione mostrata, sia ipotizzabile un caso di “discriminazione diretta” da parte degli occupanti del vagone e “indiretta” da parte di Trenitalia, ciò che comporta, per costante giurisprudenza, il diritto del risarcimento dei danni anche non patrimoniali ai sensi della Legge 67/06 (Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni).
Purtroppo il problema è come individuare i viaggiatori responsabili della discriminazione diretta, mentre dovrebbe essere semplice individuare nelle Ferrovie dello Stato i responsabili della discriminazione indiretta. Ciò non per un atto di rivalsa, giustificabile, ma per il rispetto dei diritti dei viaggiatori, di tutti i viaggiatori prenotanti, a maggior ragione se con disabilità.
Il fatto che sia stato messo a disposizione un pullman per il rientro a Milano dei giovani con disabilità non può assolutamente considerarsi un “accomodamento ragionevole”, come quelli fissati dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dall’Italia con la Legge 18/09. Infatti, questa soluzione di ripiego non costituisce la realizzazione dei diritti dei viaggiatori con disabilità (disagio per avere trovato occupata la loro carrozza prenotata; strapazzo nel trasferimento con i bagagli dal binario al pullman; ritardo dell’arrivo a casa ecc. ecc.).
Purtroppo è questa una brutta pagina nella storia delle nostre Ferrovie che, come detto, avevo trovato sempre inappuntabili nei nostri confronti. E a poco vale anche il fatto che sia stato offerto in riparazione il rimborso dei biglietti e un viaggio gratis per visitare Genova. Infatti, il rimborso dei biglietti è il minimo che era dovuto, data l’impossibilità del trasporto ferroviario per colpa dell’inefficienza del servizio di custodia della carrozza prenotata. Quanto all’offerta del viaggio per visitare Genova, esso sa tanto di “pelosa riparazione consolatoria”, che non può assolutamente supplire alla violazione dei diritti dei viaggiatori e di quelli delle persone con disabilità.
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