Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), le tecnologie assistive (o “ausili”), come gli occhiali da vista, le carrozzine, i comunicatori o le protesi, sono elementi essenziali per assicurare alle persone con disabilità, alle persone anziane e ai malati cronici un’adeguata qualità di vita e l’indipendenza, permettendo loro di partecipare all’istruzione, al lavoro e alla vita nella comunità. Ad oggi, si stima che nel mondo più di un miliardo di persone abbia bisogno di almeno un ausilio, ma solo il 10% di esse vi ha effettivamente accesso, a causa dei costi elevati di alcune tecnologie, di mancanza di informazioni, di reperibilità, di personale qualificato, di politiche inadeguate o di finanziamenti insufficienti.
E in Italia? Quanto sappiamo della reale diffusione degli ausili nel nostro Paese e in che misura il sistema dei servizi è in grado di rispondere al bisogno di ausili fra la popolazione?
Per cominciare a rispondere a queste domande, lo scorso anno si è svolta l’indagine denominata rapid Assistive Technology Assessment [se ne legga ampiamente anche sulle nostre pagine, N.d.R.] promossa e finanziata dall’OMS, con la supervisione scientifica e il contributo finanziario dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità).
In tale iniziativa, coordinata dall’AIAS Ausilioteca di Bologna (Associazione Italiana Assistenza Spastici), con il supporto della Fondazione CENSIS, insieme alla nostra Rete [GLIC-Rete Italiana dei Centri di Consulenza su Ausili Tecnologici per le Disabilità, N.d.R.], è stato coinvolto un campione di circa 10.000 persone scelte casualmente tra la popolazione italiana. L’indagine ha previsto la somministrazione di un’intervista denominata rATA e sviluppata appositamente per lo studio dall’OMS, allo scopo di raccogliere dati a livello nazionale sulle modalità di accesso agli ausili, sulla soddisfazione degli utenti e sulle difficoltà legate ai percorsi di fornitura. I risultati preliminari saranno descritti in un report presto disponibile online, ma verranno anche illustrati dopodomani, 12 maggio, a Bologna (ore 12.30), in occasione dell’incontro denominato Accesso alle tecnologie assistive in Italia, organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità nell’àmbito della manifestazione Exposanità 2022.
Dai dati preliminari, dunque, emerge, in generale, una buona capacità del sistema dei servizi di fare fronte ai bisogni di ausili del campione coinvolto, con poco meno del 7% degli intervistati che dichiara di non avere l’ausilio di cui ha bisogno. L’ausilio più diffuso sono gli occhiali da vista, utilizzati da circa il 10% del campione, seguiti da portapillole, lenti di ingrandimento, bastoni e – sorprendentemente – tablet o smartphone. Proprio questi ultimi, sebbene generalmente considerati prodotti di largo mercato, stanno rapidamente diffondendosi anche come ausili. L’indagine ha permesso inoltre di rilevare alti livelli di soddisfazione degli intervistati rispetto agli ausili in uso, anche se non mancano aree di criticità rispetto ai servizi di fornitura.
L’evento di presentazione del 12 maggio a Exposanità, oltre a diffondere le prime analisi disponibili, sarà anche l’occasione per aprire un canale di confronto con tutti i possibili attori coinvolti nei percorsi di fornitura degli ausili e porre le basi per un Osservatorio Istituzionale sulle tecnologie assistive nel nostro Paese.
Il GLIC è la Rete Italiana dei Centri di Consulenza su Ausili Tecnologici per le Disabilità.
A questo link è disponibile il programma (oltre alle modalità per iscriversi) dell’evento del 12 maggio all’interno di Exposanità 2022. Per approfondire inoltre il tema trattato nel presente contributo, accedere a quest’altro link. Per ulteriori informazioni: info@centriausili.it.
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