«Bene quanto dichiarato dall’amministratore delegato di Trenitalia, che evidenzia la straordinarietà di due situazioni che nulla hanno a che fare con l’attenzione che il Gruppo Ferrovie dello Stato rivolge alle esigenze dei passeggeri con disabilità, nonché nella cura dei rapporti di ascolto e confronto paritetico in essere da anni, sia con la nostra Federazione che con la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e con le altre Associazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità, in uno spirito di piena collaborazione volto a rendere il sistema di trasporto ferroviario e i servizi ad esso collegati sempre più accessibili sotto ogni punto di vista e quindi qualitativamente migliori»: così dalla FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) vengono commentate le parole di Luigi Corradi, amministratore delegato di Trenitalia, audito in sede di Commissione Trasporti alla Camera sul brutto episodio che il 18 aprile scorso aveva coinvolto alla Stazione Principe di Genova un folto gruppo di persone con disabilità intellettiva. Di tale vicenda ci eravamo occupati in più occasioni anche sulle nostre pagine, dando spazio altresì alla versione dei diretti interessati, oltre a ricordare che una pronta richiesta di spiegazioni a Trenitalia era arrivata anche dalla Federazione FISH.
In sostanza, l’amministratore delegato di Trenitalia ha dichiarato che quanto accaduto nel giorno di Pasquetta sarebbe stato «causa di due condizioni straordinarie, quali gli atti di vandalismo contro due vagoni del treno regionale Albenga-Milano e l’insensibilità di alcuni passeggeri». «Infatti – ha spiegato Corradi -, una volta salite a bordo dalla Stazione Principe di Genova, come da accordi con l’assistenza della Sala Blu, le ventisette persone con disabilità hanno trovato i loro posti riservati nel frattempo occupati da altri passeggeri che non hanno in alcun modo voluto lasciare loro il posto. Trenitalia ha quindi proposto al gruppo, che ha accettato, di continuare il viaggio tramite gli autobus, fino alla destinazione finale di Milano».
La FAND, tuttavia, intende allargare il tema a una prospettiva più generale di quel singolo episodio, sottolineando che «diversa e maggiormente critica è la situazione del sistema di trasporto ferroviario regionale in cui Regioni e altre imprese ferroviarie investono in termini di accessibilità dei mezzi, dei sistemi di prenotazione e della qualità dei servizi. Per questo stiamo avviando delle interlocuzioni anche con quelle altre impese ferroviarie che operano nelle tratte regionali e locali, per poterle orientare e soprattutto supportare nei vari processi di miglioramento dei loro servizi e dei livelli di accessibilità del loro materiale rotabile».
Tornando infine a quanto accaduto a Genova, «riteniamo – concludono della FAND – che sia necessario intervenire con azioni di sensibilizzazione, per abbattere quei pregiudizi che, come nel caso specifico, hanno generato poca sensibilità e attenzione di alcuni nei confronti di un gruppo di cittadini con disabilità, che chiedeva semplicemente di accomodarsi nei posti a loro riservati, nulla di più». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa FAND (Bernadette Golisano), tempinuovi.bg@tiscali.it.