«Siamo molto soddisfatti per questo importante risultato e per il fatto che la Proposta di Legge è stata sottoscritta in maniera bipartisan da tutti i componenti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale della Lombardia. Auspichiamo ora una veloce discussione in Consiglio Regionale e che si possa arrivare all’approvazione il prima possibile e comunque entro la fine della Legislatura Regionale»: così Alessandro Manfredi, presidente della LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), commenta la presentazione, presso il Consiglio Regionale della Lombardia, della Proposta di Legge Regionale Politiche di welfare sociale regionale per il riconoscimento del diritto alla vita indipendente e all’inclusione sociale di tutte le persone con disabilità, testo che recepisce in maniera ritenuta coerente l’omonima Proposta di Legge elaborata a suo tempo dalla stessa LEDHA, come avevamo ampiamente riferito anche sulle nostre pagine.
«Obiettivo di tale Proposta di Legge – come ricordano dalla Federazione lombarda – è mettere tutte le risorse economiche presenti nel sistema di welfare regionale al servizio dei progetti e dei desideri delle persone con disabilità, per concretizzare il diritto fondamentale alla vita indipendente per tutte le persone con disabilità, senza alcuna distinzione connessa alla tipologia di compromissione o all’intensità del bisogno di sostegno. Un diritto che si concretizza nei tre obiettivi principali della Proposta: la possibilità di scegliere il proprio luogo di residenza e decidere con chi vivere; avere accesso ai servizi a domicilio o residenziali e ad altri servizi di sostegno necessari a evitare isolamento o segregazione; fruire dei servizi e delle strutture sociali, adattandoli ai bisogni delle persone con disabilità. In questo modo viene messo in atto un cambiamento radicale dell’attuale sistema di welfare sociale per la disabilità, oggi basato sull’offerta di servizi e prestazioni».
«Pietra angolare del processo di riforma – proseguono dalla LEDHA – è il Progetto di Vita Indipendente che deve essere redatto sulla base delle preferenze e degli obiettivi della persona con disabilità, delle sue condizioni di vita e dei suoi bisogni. Altra novità è inoltre l’attivazione dei Centri per la Vita Indipendente, strutture sociali e professionali di supporto ai percorsi di progettazione personale e alla loro implementazione. “Luoghi di progettazione” cui le persone con disabilità potranno rivolgersi nel momento in cui emergano quelle necessità di cambiamento esistenziale che richiedono la definizione o ridefinizione del proprio Progetto di Vita Indipendente».
«Il percorso che ha portato all’elaborazione della Proposta di Legge presentata in Consiglio Regionale – sottolinea Manfredi – è iniziato nel 2019, con un ricco dibattito all’interno del Consiglio Direttivo e dell’Assemblea della LEDHA, coinvolgendo tutte le Associazioni che ne fanno parte. A tale confronto ha fatto seguito una discussione pubblica che nel novembre del 2020 ha portato alla presentazione ufficiale del nostro testo. Durante gli ultimi due anni abbiamo quindi dialogato intensamente con il Consiglio Regionale e quello attuale è il risultato di questo lungo lavoro».
«Si tratta di un testo – conclude il Presidente della LEDHA – che sostanzialmente anticipa in Lombardia quello che verrà poi implementato a livello nazionale con la Legge Delega in materia di disabilità (Legge 227/21)». (S.B.)
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