Sarà la Biblioteca Comunale di Terni ad ospitare il 20 maggio il primo dei cinque incontri del laboratorio formativo denominato Partecipare per contribuire alle scelte: il Tavolo per le Politiche sulla Disabilità, iniziativa organizzata dall’AVI Umbria (Associazione Vita Indipendente), nell’àmbito del progetto Self Care Community-Comunità sostenibili, attivati e resilienti (SCC), di cui è capofila e che si avvale di un finanziamento della Regione Umbria, con risorse del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
«Avvalendoci delle competenze e delle esperienze della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – sottolineano dall’AVI Umbria –, intendiamo offrire ai partecipanti, con questo laboratorio formativo, tutti gli “strumenti” per agire i cambiamenti, operando le “scelte giuste” nella prospettiva della co programmazione e della co-progettazione delle politiche e degli interventi in grado di garantire i diritti delle persone con disabilità».
A tal proposito, sempre l’AVI Umbria ricorda che «la FISH, espressione di un movimento associativo che rappresenta e tutela i “titolari dei diritti” a livello nazionale e territoriale, ha recentemente avviato il progetto Welfare 4.0 con cui punta tra l’altro ad incidere sulla futura applicazione della Legge Delega in materia di disabilità (Legge 227/21), offrendo, attraverso il contributo delle sperimentazioni regionali in materia di valutazione (assessment) e progettazione personalizzata, spunti alla redazione dei Decreti Attuativi di quella stessa Legge, che dovranno essere approvati entro il mese di agosto del prossimo anno».
Il citato progetto Welfare 4.0 – cui anche il nostro giornale ha dedicato a suo tempo un’ampia presentazione – «è nato – come spiega Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH – dalla considerazione che l’emergenza dovuta al Covid ha ulteriormente confermato le criticità già presenti in precedenza nel welfare state del nostro Paese, mettendo a nudo la fragilità del modello della presa in carico alla base dei servizi rivolti alle persone con disabilità».
«Ma è anche nato – aggiunge – dall’attenta valutazione del fatto che i venti welfare regionali, spesso assai diversi tra loro in termini di risorse economiche e di azioni messe in campo, non sempre si concentrano sull’offerta di servizi che abbiano realmente finalità di empowerment [crescita dell’autoconsapevolezza delle persone, N.,d.R.], abilitazione e inclusione, premesse, queste, indispensabili per il conseguimento della piena cittadinanza delle persone con disabilità».
È dunque questo il solco concettuale e operativo sul quale si muoverà il laboratorio umbro, che dopo l’avvio del 20 maggio, come concludono dall’AVI Umbria, «nei mesi successivi si collegherà in maniera virtuosa proprio alle attività del progetto Welfare 4.0, puntando tuttavia sin da subito a creare le condizioni affinché la partecipazione delle Associazioni, a livello locale e regionale, oltre ad essere praticabile e praticata in maniera strutturata, divenga un’irrinunciabile garanzia di appropriatezza e comunque un valore aggiunto per la qualità delle politiche generali». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: andrea.tonucci@aviumbria.org.
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