L’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, al cui interno è presente anche un Comitato Donne, ha voluto celebrare nei giorni scorsi l’anniversario dell’apertura alla firma della Convenzione di Istanbul, ovvero la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. Essa costituisce il riferimento normativo più elevato in materia di contrasto alla violenza di genere di cui si dispone Europa, ed è importante ricordare che è stato ratificata anche dall’Italia con la Legge 77/13.
«La Convenzione di Istanbul è un trattato internazionale per combattere la violenza contro donne e ragazze – si legge nel comunicato del Forum predisposto per la ricorrenza –. Essa è molto importante per le donne e le ragazze con disabilità poiché hanno, in media, da 2 a 5 volte più probabilità di subire violenza rispetto ad altre donne e ragazze».
Il Forum sottolinea gli elementi più rilevanti contenuti nel testo normativo: «La Convenzione riconosce anche le particolari forme di violenza che devono affrontare le donne e le ragazze con disabilità (come, ad esempio, la sterilizzazione forzata), e fornisce gli strumenti per combatterle e sostenere le vittime con disabilità». Proprio per divulgare i contenuti della Convenzione, nel sito del Forum è stata predisposta una specifica pagina liberamente consultabile (in inglese).
Ad oggi sono 36 i Paesi europei che hanno ratificato la Convenzione di Istanbul, mentre non hanno provveduto in tal senso 12 Paesi, e la stessa Unione Europea. La Turchia aveva aderito inizialmente, ma poi ha revocato la propria desione.
Diverse organizzazioni di donne e ragazze con disabilità hanno riferito al Gruppo di esperti/e incaricato del monitoraggio della Convenzione (il GREVIO) in merito alla violenza contro le donne e le ragazze con disabilità nel loro Paese. Tra questi vi è anche un Rapporto del FID (Forum Italiano sulla Disabilità).
Come ha già fatto in altre innumerevoli occasioni, l’EDF ha chiesto ancora una volta all’Unione Europea e ai Paesi che non l’hanno ancora fatto, di ratificare la Convenzione di Istanbul, argomentando tale istanza con cinque principali motivi.
1. La violenza contro le donne minaccia la sicurezza di metà della popolazione dell’Unione Europea, colpendo oltre 250 milioni di donne e ragazze, con implicazioni sulla loro salute fisica e mentale in tutto l’arco della vita.
2. Le donne con disabilità hanno da 2 a 5 volte più probabilità di essere vittime di violenza rispetto alle donne senza disabilità e sono sottoposte a sterilizzazione forzata e ad aborti contro la loro volontà. Le persone con disabilità psicosociali sono maggiormente a rischio, soprattutto quando sono segregate negli istituti.
3. L’accesso alla giustizia e ai servizi di supporto e protezione è spesso reso impossibile per la mancanza di accessibilità e per la presenza di barriere giuridiche e di altro tipo. Le donne e le ragazze con disabilità, ad esempio, potrebbero essere istituzionalizzate, private della loro capacità di agire giuridicamente, oppure i servizi disponibili potrebbero non essere accessibili per loro.
4. L’attuazione della Convenzione di Istanbul andrà a beneficio della vita delle donne in Europa, comprese le donne e le ragazze con disabilità, e dimostrerà il forte impegno dell’Unione Europea a porre fine alla violenza contro tutte le donne e le ragazze che meritano di vivere una vita libera da ogni forma di violenza.
5. La ratifica della Convenzione di Istanbul contribuirà all’attuazione di altre due Convenzioni: la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, di cui l’Unione Europea e tutti i Paesi che la compongono sono Stati Parti, nonché la Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne (CEDAW), che tutti gli Stati dell’Unione Europea hanno ratificato. (Simona Lancioni)
Per approfondire ulteriormente la questione riguardante la violenza nei confronti delle donne con disabilità, e in generale il tema Donne e disabilità, oltre a fare riferimento al lungo elenco di testi da noi pubblicati, presente a questo link, nella colonnina a destra dell’articolo intitolato Voci di donne ancora sovrastate, se non zittite, suggeriamo la consultazione, nel sito di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa), delle Sezioni La violenza nei confronti delle donne con disabilità e Donne con disabilità.
Il presente contributo è già apparso nel sito di Informare un’H e viene qui ripreso – con alcuni riadattamenti al diverso contenitore – per gentile concessione.
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