L’abbiamo definita, su queste stesse pagine, come «la “porta d’accesso” per i diritti delle persone con disabilità in ogni politica», ma potremmo anche definirla come la “chiave di volta” per una reale e concreta applicazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. In realtà, al di là delle definizioni, la principale importanza della Direttiva alle amministrazioni titolari di progetti, riforme e misure in materia di disabilità, siglata in febbraio dalla ministra per le Disabilità Stefani e successivamente pubblicata in «Gazzetta Ufficiale», è che essa consegna anche un nuovo potere nelle mani delle Federazioni e delle Associazioni di persone con disabilità e dei loro familiari, che dovranno tuttavia attrezzarsi al meglio per renderlo effettivo.
Vale la pena a questo punto di tornare a riprendere quanto scritto nella Premessa di tale Direttiva: «Con l’approvazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Governo ha attribuito all’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità un ruolo essenziale nella fase attuativa del Piano stesso, vale a dire il ruolo di organo di monitoraggio che risponde all’esigenza di dare impulso, attraverso un approccio massimamente orientato al mainstreaming della disabilità, all’attuazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (ratificata dall’Italia con Legge 18/2009), promuovendo, proteggendo ed assicurando alle persone con disabilità il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti e di tutte le libertà fondamentali. Il presente atto di indirizzo, quindi, è stato prodotto al fine di favorire la condivisione di principi e procedure che, nella fase attuativa del Piano, consentiranno alle amministrazioni competenti di verificare ex ante, in fieri ed ex post il carattere inclusivo e non discriminatorio di ogni riforma o categoria di investimento».
Ex ante, ovvero prima, in fieri, cioè durante ed ex post, vale a dire dopo: in altre parole la verifica e il monitoraggio di ogni progetto, riforma o misura da attuare da parte di un Ente Pubblico, in qualunque settore, sia in fase di progettazione, che di realizzazione e a cose fatte, rispettando alcuni princìpi fondamentali, che nella Direttiva vengono elencati così: «Accessibilità; Progettazione universale (Design for all); Promozione della vita indipendente e sostegno all’autodeterminazione; Principio di non discriminazione; Partecipazione delle Associazioni».
Per consentire dunque la funzione di monitoraggio di cui si è detto, ogni Amministrazione dovrà avvalersi di strumenti come report previsionali e conclusivi per ogni intervento, il che rende evidente quale debba essere l’azione delle Federazioni e delle Associazioni di persone con disabilità nel diffondere capillarmente la conoscenza della Direttiva, con la necessaria azione di pressione sulle stesse Amministrazioni Pubbliche, a seguirne concretamente il percorso.
Al fine di supportare le Amministrazioni nell’elaborazione dei citati report previsionali e conclusivi dei vari interventi, delle relazioni, è stato innanzitutto previsto per la mattinata del 31 maggio (ore 11-13) un primo incontro informativo online con l’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità, presso l’Ufficio per le Politiche in favore delle Persone con Disabilità della Presidenza del Consiglio, che potrà anche essere seguito in diretta Facebook (a questo link).
Nel dettaglio del programma e con l’intervento di Antonio Caponetto, capo Ufficio delle Politiche in favore delle Persone con Disabilità e di Giampiero Griffo, coordinatore del Comitato Tecnico-Scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità, vi si parlerà del quadro delle disposizioni rilevanti di cui tener conto nella progettazione e nella realizzazione degli interventi e delle misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dei princìpi-guida da assumere a base delle decisioni operative e di cui verificare il rispetto nel corso dell’esecuzione di progetti, riforme e misure, dell’indicazione delle procedure di cui tenere conto per la valutazione del grado di inclusività che progetti e misure contribuiranno a incrementare.
Nell’ultima parte dell’incontro, infine, le singole Amministrazioni verranno invitate a segnalare i progetti di interesse, anche al fine di calendarizzare i successivi incontri bilaterali con i relativi referenti. (S.B.)