«Ancora una volta il presidente della Repubblica Mattarella ha mostrato la sua vicinanza e la sua attenzione al mondo della disabilità»: lo dicono dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), riferendosi in particolare all’iniziativa promossa per il pomeriggio di domani, 2 giugno, Festa della Repubblica, quando i Giardini del Quirinale non procederanno alla consueta apertura al pubblico, aprendosi invece alle persone con fragilità, tra cui naturalmente quelle con disabilità, rappresentate dalle loro organizzazioni a carattere nazionale tra le quali la stessa FISH. «Per chi come noi ha posto al centro della propria azione l’inclusione e i diritti umani – commenta il presidente della Federazione Falabella – iniziative come questa rappresentano un nuovo impulso e ci danno una nuova carica. Ci auguriamo pertanto che l’agire del presidente Mattarella trovi pieno riscontro anche in tutti gli altri organi istituzionali, a livello nazionale e locale, ma anche nei cittadini e nelle cittadine del nostro Paese, all’insegna di un rinnovato spirito partecipativo».
Più in generale, alla vigilia della Festa della Repubblica, la Federazione, così come fa costantemente, torna a chiedere l’attuazione di reali politiche inclusive per le persone con disabilità e per le loro famiglie. «Pretendiamo – dichiara a tal proposito Falabella – che vengano rimossi una volta per tutte gli ostacoli che espongono le persone con disabilità agli abusi, alle discriminazioni e alle violenze, e che vengano attuate, nel concreto, tutte le politiche idonee a prevenirli».
«La pandemia – aggiunge – ha contraddistinto oltre due anni durante i quali le famiglie di persone con disabilità sono state esposte ad un’ulteriore situazione di emarginazione e impoverimento, di fronte ad uno Stato Sociale “di protezione” che in definitiva non le ha “protette” affatto. Ancora una volta, quindi, sottolineiamo la necessità di passare a uno Stato Sociale basato sull’inclusione e per questo diventa sempre più urgente l’intervento della politica nell’assicurare realmente il diritto all’istruzione, al lavoro, alla salute, garantiti nella teoria, ma a volte non nella sostanza».
Non è quindi il ritorno alla già precaria situazione precedente alla pandemia, quanto chiede la FISH, bensì un ripensamento generale dello Stato Sociale nel nostro Paese, fatto di interventi concreti che contribuiscano a fare uscire le persone con disabilità e le loro famiglie dall’isolamento in cui spesso sono costrette a vivere, e pretendendo per tutti e tutte i diritti umani e di cittadinanza, in parallelo a un cambiamento culturale ritenuto sempre più necessario. (S.B.)
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