Una decina di giorni fa, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili aveva finalmente annunciato la partenza, in quattro Comuni del Veneto (Verona, Peschiera del Garda, Isola della Scala e Fumone), della sperimentazione della Piattaforma Nazionale per la gestione delle targhe associate al CUDE (Contrassegno Unificato Disabili Europeo), realizzata per semplificare alle persone con disabilità la mobilità tra Comuni diversi. Tale comunicazione aveva dato seguito al nostro aggiornamento di inizio anno sugli sviluppi di tale strumento, di cui ormai da anni riferiamo sulle nostre pagine.
«Grazie alla Piattaforma – abbiamo letto nel sito del Ministero -, un cittadino titolare di CUDE rilasciato in uno dei Comuni aderenti alla sperimentazione, potrà spostarsi con l’auto in un altro Comune, anch’esso aderente alla sperimentazione, senza dover preventivamente comunicare l’ingresso nelle aree a traffico limitato o l’utilizzo dei parcheggi riservati. La Piattaforma, infatti, consentendo la gestione della targa associata al CUDE, permetterà ai Comuni che aderiscono di poterla riconoscere ed evitare, in tal modo, il sanzionamento. Negli altri Comuni che ancora non hanno aderito, continuano a valere le modalità operative precedenti».
Per l’occasione si informava anche di quanto comunicato dalla Regione Veneto, ovvero che entro questo mese di giugno la sperimentazione verrà avviata in altri dieci Comuni, per arrivare, entro la metà di luglio, a un totale di 190 Comuni attivi sulla Piattaforma. E anche il Comune di Milano, a quanto pare, ha comunicato di voler avviare la sperimentazione il prossimo 18 luglio.
In questi giorni, poi, è accaduto che il Garante per la Protezione dei Dati Personali, meglio noto come Garante sulla Privacy, abbia espresso parere favorevole sul documento contenente la Proposta di semplificazione delle modalità operative per l’istituzione della “Piattaforma unica nazionale informatica per il rilascio del Contrassegno Unificato Disabili Europeo (CUDE)” finalizzata alla riduzione del rischio per i diritti e le libertà degli interessati al trattamento dei dati personali”, dando sostanzialmente il via libera alla procedura.
La strada, dunque, è aperta, seppure ancora con gradualità, per far sì che la Banca Dati Nazionale dei CUDE, istituita dal Decreto Ministeriale del 5 luglio 2021, diventi realmente utilizzabile, semplificando in modo concreto la mobilità delle persone con disabilità. A tal proposito suggeriamo anche ai Lettori e alle Lettrici di accedere a questo link, nel sito ministeriale Il portale dell’Automobilista, ove sono presenti tutte le notizie, gli aggiornamenti e gli approfondimenti sulla Piattaforma CUDE. (S.B.)