Immigrazione e disabilità: a che punto siamo?

Cosa sappiamo esattamente sul tema dell’intreccio tra immigrazione e disabilità e sui rischi di discriminazione intersezionale cui vanno incontro le persone con disabilità e con un background migratorio o appartenenti a minoranze etniche svantaggiate? In pochi si sono finora dedicati a studiarlo. Intendono farlo ora la Federazione LEDHA e la Fondazione ISMU (Iniziative e Studi sulla Multietnicità), che in collaborazione con Espanet Italia, hanno promosso per il 6 giugno l’incontro online intitolato “Immigrazione e disabilità: conoscenze, politiche e (buone) pratiche. A che punto siamo?”

Giovane donna africana in carrozzina«I temi dell’immigrazione – sottolineano  dalla Federazione lombarda LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) -, così come quelli legati alla disabilità, sono da anni al centro dell’attenzione di molti studiosi, decisori politici e professionisti. Fino ad oggi, invece, una minore attenzione è stata dedicata all’intreccio fra i due temi e in particolare ai rischi di discriminazione intersezionale cui vanno incontro le persone con disabilità e con un background migratorio o appartenenti a minoranze etniche svantaggiate; così come, per converso, alle risorse e opportunità specifiche di questo gruppo sociale. Con il passare del tempo, infatti, e con il radicarsi delle comunità straniere in Italia, sono cresciuti sia il numero dei migranti con disabilità, sia la varietà delle situazioni che i servizi si trovano ad affrontare. A questo si è aggiunto il conflitto in Ucraina, che ha generato imponenti flussi di richiedenti asilo al cui interno potrebbero esserci numerosi adulti e – soprattutto- minori con disabilità».

Sono riflessioni del tutto condivisibili, quelle della LEDHA, in particolare rispetto alla scarsa attenzione dedicata specificamente all’intreccio tra immigrazione e disabilità, se è vero che, a nostra memoria, l’unico studio organico e recente su tale tema è quello che fa riferimento al progetto Disabilità: la discriminazione non si somma, si moltiplica. Azioni e strumenti innovativi per riconoscere e contrastare le discriminazioni multiple, promosso nel 2020 dalla FISH, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap della quale, tra l’altro, la LEDHA costituisce la componente lombarda.
«Tutto ciò – aggiungono dunque dalla stessa LEDHA – rende importante e urgente che sull’intreccio di questi temi si concentri l’attenzione tanto degli studiosi quanto dei responsabili e operatori dei servizi».

È pertanto nel quadro di un percorso di riflessione già avviato con un gruppo di organizzazioni impegnate sul fronte dell’integrazione dei migranti e del sostegno alle persone con disabilità, che la Fondazione ISMU (Iniziative e Studi sulla Multietnicità) e la LEDHA, in collaborazione con Espanet Italia, hanno deciso di organizzare per il pomeriggio del 6 giugno il seminario online intitolato Immigrazione e disabilità: conoscenze, politiche e (buone) pratiche. A che punto siamo?, promosso nel quadro di un percorso di riflessione già avviato con un gruppo di organizzazioni impegnate sul fronte dell’integrazione dei migranti e del sostegno alle persone con disabilità, durante il quale saranno presentati i contributi proposti da vari ricercatori e operatori.
Introdotta e moderata da Laura Zanfrini della Fondazione ISMU, la prima parte, dedicata agli Scenari di riferimento, prevede gli interventi di Fabiana Scarano dell’EASPD, l’Associazione Europea dei fornitori di servizi per persone con disabilità (Immigrazione e disabilità: lo scenario europeo) e di Laura Abet della LEDHA (Immigrazione e disabilità: lo scenario italiano).

La seconda parte, invece, moderata e conclusa da Emmanuele Pavolini di Espanet Italia, sarà centrata sul tema Sguardi disciplinari e pratiche sui territori. Vi prenderanno parte Chiara Anselmo di CBM Italia (Disability mainstreaming nelle emergenze); Chiara Scissa della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (Quale protezione per le persone con disabilità in contesti di crisi? La prospettiva del diritto della disabilità e di asilo); Laura Lepore dell’Ufficio Integrazione Alunni Stranieri del Comune di Ferrara (Disabilità, cultura, immigrazione: il contributo della riflessione antropologica); Giovanni Giulio Valtolina della Fondazione ISMU (Minori stranieri con disabilità: il ruolo dei servizi e delle reti); Giovanna Filosa dell’INAPP (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche ex ISFOL) (Le persone di origine straniera con disabilità: questioni emergenti e principali fonti statistiche di riferimento); Paolo Lucattini dell’Università di Roma Foro Italico (Bambine/i e giovani con background migratorio e disabilità: una riflessione operativa nella formazione della/ del docente di sostegno); Silvia Vesco, Chiara Gardinale e Michela Boscolo Fiore del Comune di Venezia (Disabilità e immigrazione: i servizi sociali e sociosanitari cambiano prospettiva. Il racconto di una sperimentazione con i genitori di bambini disabili); Francesca Giugno e Marco Apostoli del Comune di Brescia (La costruzione della relazione d’aiuto con le persone migranti e disabili: riflessioni per l’uso); Marco Tofani dell’Università La Sapienza di Roma (Riabilitazione e ausili per rifugiati e richiedenti asilo con disabilità in Italia: dalla teoria alla pratica sul campo). (S.B.)

Per ogni ulteriore informazione: economiaelavoro@ismu.org; ufficiostampa@ledha.it.

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