Ripensare i servizi, personalizzare gli interventi

«Se riteniamo di dover ripensare i servizi rivolti alle persone con disabilità, declinando nella prassi affermazioni come “de-istituzionalizzare”, “sostenere la domiciliarità”, “centralità del progetto di vita”, “superamento del modello biomedico”, “territorialità dei servizi”, “benessere delle persone” e altro ancora, dobbiamo anche spiegare come farlo, per non rimanere all’interno di una sterile genericità»: di questo si parla nel nuovo libro del Gruppo Solidarietà “Ripensare i servizi. Personalizzare gli interventi”, che verrà presentato il 1° luglio a Moie di Maiolati (Ancona)

Gruppo Solidarietà, Ripensare i servizi. Personalizzare gli interventi«La necessità di “ripensare i servizi” non nasce certo con l’avvento della pandemia. Le persone più avvertite e più attente da tempo hanno posto l’urgenza di un ripensamento delle politiche e degli interventi. La pandemia ci ha solo riproposto in maniera violenta l’urgenza del cambiamento. Cambiamento che chiede di declinare, attraverso la prassi affermazioni come: “de-istituzionalizzare”, “sostenere la domiciliarità”, “centralità del progetto di vita”, “superamento del modello biomedico”, “territorialità dei servizi”, “benessere delle persone” e molto altro ancora.  C’è urgenza di rivedere, modelli, luoghi, approcci. Ma soprattutto di evitare che a parole nuove corrispondano vecchie prassi»: così il Gruppo Solidarietà presenta la propria nuova pubblicazione, Ripensare i servizi. Personalizzare gli interventi, che si pone in stretta continuità con il precedente Non come prima. L’impatto della pandemia nelle Marche, – ampiamente presentato a suo tempo anche su queste pagine – travalicando la prospettiva strettamente regionale delle Marche verso una prospettiva più generale.

Il volume verrà presentato nel pomeriggio del 1° luglio prossimo (Biblioteca La Fornace di Moie di Maiolati Spontini, in provincia di Ancona, ore 17.45), durante un incontro che, come spiega il curatore Fabio Ragaini, «diventerà anche l’occasione per rendere ragione del titolo scelto. Se infatti riteniamo di dover “ripensare i servizi”, dobbiamo anche spiegare perché e come, per non rimanere all’interno di una sterile genericità. La Storia, infatti, ci insegna che senza “movimenti dal basso”, senza lo sviluppo di nuove consapevolezze, il rischio è di trovarsi con “vino nuovo in otri vecchi”, ovvero parole nuove, ma pratiche vecchie. Si tratta dunque di percorsi che richiedono assunzioni di responsabilità che tutti sono chiamati ad assumersi e nemmeno noi vogliamo sottrarci a questo impegno».

Alla presentazione del 1° luglio, insieme allo stesso Fabio Ragaini, parteciperanno Fausto Giancaterina, già responsabile dei Servizi Disabilità e Salute Mentale del Comune di Roma, oltreché apprezzata “firma” anche di «Superando.it» e Giacomo Panizza, presidente della Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme (Catanzaro). (S.B.)

Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: grusol@grusol.it.

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