I diritti della “terza nazione del mondo”: una consapevolezza che cresce

Come procede nel mondo la consapevolezza sui diritti delle persone con disabilità, coloro che, presi tutti assieme, del mondo costituiscono “la terza nazione”, citando il titolo di un libro di Matteo Schianchi? A giudicare dal numero dei Paesi che hanno ratificato la Convenzione ONU, il bilancio, in prospettiva storica, è più che positivo. Ma purtroppo, com’è noto, la ratifica non basta. Certi segnali, però, possono arrivare anche da un piccolo Paese dell’Africa, facendo capire che pur di fronte a un lavoro ancora gigantesco, nuove strade per i diritti stiano pian piano per aprirsi

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“A muso duro” in memoria di Pierangelo Bertoli e per donare “Genny”

Frutto di un progetto letterario a scopo benefico, ispirato anche alla memoria del cantautore Pierangelo Bertoli, di cui ricorre quest’anno il ventennale dalla scomparsa, “A muso duro” di Sibyl von der Schulenburg servirà ad acquistare e a donare una o più “Genny”, le note carrozzine a due ruote autobilancianti. Il 16 luglio al Museo Enzo Ferrari di Modena è in programma la presentazione del romanzo e anche la donazione della prima “Genny”, che andrà alla nuotatrice paralimpica Giulia Ghiretti

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Sardegna: verso una Legge Regionale sui disturbi dello spettro autistico

C’è favore unanime, da parte delle Associazioni di persone con disabilità, a partire da quelle aderenti alla FISH Sardegna (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che hanno contribuito attivamente all’elaborazione del testo finale, per la Proposta di Legge Regionale contenente disposizioni a favore delle persone con disturbo dello spettro autistico, che attende solo l’approvazione definitiva, «nel più breve tempo possibile», come auspica Pierangelo Cappai, presidente della FISH Sardegna

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“Allinparty”: i valori positivi legati a sport e disabilità

Sta per ripartire dopo la pandemia, con il patrocinio del Comitato Italiano Paralimpico, la bella manifestazione sportiva su spiaggia dedicata alle persone con disabilità, ma aperta indistintamente a tutti. Si tratta di “Allinparty”, terza edizione di un’iniziativa che oltre a raccogliere l’eredità di “Parolimparty”, nome delle prime due edizioni, presenterà la novità di un doppio appuntamento, confermando la tradizionale sede di Milazzo (Messina) a fine agosto, ma svolgendosi anche a Pescara, da dove la kermesse prenderà il via dopodomani, 15 luglio, per protrarsi fino a domenica 17

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Cambio di passo, in Liguria, per l’assistenza alle persone con la SLA

«La gravità della SLA (sclerosi laterale amiotrofica) e la rapida evoluzione di tale malattia – si legge in una nota dell’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) – sono stati oggetto di una disamina posta dalla nostra componente ligure e la Regione Liguria ha accolto l’istanza. D’ora in poi, dunque, una volta presentata la domanda per il riconoscimento dell’invalidità civile, al fine di ottenere l’indennità di accompagnamento, tutte le persone con SLA della Liguria potranno immediatamente presentare la domanda per accedere al contributo della gravissima disabilità»

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Il diritto antidiscriminatorio applicato a una fattispecie educativo-scolastica

Individuando gli estremi di una “discriminazione indiretta” ai sensi della Legge 67/06, una recente Ordinanza del Tribunale Civile di Salerno, relativa alla mancata attuazione del PEI (Piano Educativo Individualizzato) per un bambino con autismo, a causa dell’inadeguata specializzazione delle docenti, costituisce una valida applicazione alla fattispecie educativo-scolastica del diritto antidiscriminatorio, ovvero di uno dei campi più innovativi del diritto, per altro non ancoira diffusamente applicato

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Donne che “devono” portare avanti una gravidanza e donne che “non devono”

«C’è un incredibile paradosso tutto americano – scrive Silvia Lisena, riflettendo sulla recente Sentenza della Corte Suprema USA, secondo la quale l’aborto non è più un diritto costituzionale -: le donne sono uguali davanti alla legge, ma alcune sono più uguali delle altre. Le donne “normodotate” devono portare avanti una gravidanza, mentre le donne con disabilità non devono, per lo meno in quei 31 Stati dove ne è autorizzata la sterilizzazione forzata. Il minimo comune denominatore, però, è la totale mancanza di libertà. E quel “sogno americano” che forse non appartiene proprio a tutte»

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