Far parte di un’Associazione come la UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) significa dare a se stessi una possibilità in più di avere una vita come quella di tutti. È proprio grazie alle Associazioni, infatti, che si possono scoprire strumenti, abilità, interessi che non si sapeva di avere, strumenti utili non solo alla crescita personale, ma a quella di tutta la comunità.
Tra gli obiettivi del progetto della UILDM E.RE. – Esistenze Resilienti [se ne legga già ampiamente anche su queste pagine, N.d.R.], vi è anche quello di raccontare le vite di chi, grazie alle Sezioni UILDM, ha trasformato i limiti in nuove opportunità. Persone che hanno iniziato una nuova era, come Chiara della UILDM di Genova.
Chiara ha 33 anni e vive nel capoluogo ligure. «Sono in carrozzina – dice -, ma non è ben chiara l’origine della mia condizione». Questo non l’ha mai fermata. Allegra e vivace, è una sportiva a tutto tondo e pratica molte discipline sportive: tennis, tiro con l’arco, danza e baskin. Lo sport per lei è una carica di vita.
Che cosa ti dà lo sport?
«Mi fa stare in contatto con altra gente, amplia il cerchio delle mie amicizie. Non mi sono mai sentita limitata nel praticarlo. Il mio amore per la danza è nato nel 2009 ed è una disciplina che mi ha permesso di partecipare ai Campionati Regionali e Nazionali. Nel 2012 ho vinto anche un primo premio ai Campionati Nazionali di Rimini. La danza è una disciplina che fa volare, dà molta partecipazione. Ho iniziato poi a praticare il tiro con l’arco nel 2011 in montagna a Champoluc, grazie ad un insegnante, mentre al tennis mi sono avvicinata nel 2018. Queste ultime due sono discipline che pratico meno di altre.
Se devo scegliere, di sicuro la danza è molto più adatta a me. Ho provato il minibasket e l’hockey, ma non mi sento molto portata per gli sport di velocità. Negli ultimi anni, infine, ho scoperto il baskin».
Parlaci del baskin.
«È uno sport di squadra, giocato da persone con senza disabilità insieme. Il termine “baskin” è l’unione di “basket” e “inclusivo”. Questo sport, infatti, trae origine proprio dal basket e mantiene lo stesso scopo del gioco, cioè segnare più canestri della squadra avversaria. Nella squadra ognuno dei giocatori è portato ad esprimersi al massimo delle sue capacità insieme ai compagni. Le squadre sono miste anche dal punto di vista del sesso e dell’età.
Sono delegata regionale della Liguria dell’EISI (Ente italiano Sport Inclusivi), che si occupa di promuovere discipline come il baskin, il calciobalilla inclusivo e la ginnastica per tutti inclusiva. Come delegata mi sto impegnando a promuovere il baskin a livello regionale, perché credo in questo sport e nel messaggio che trasmette. È uno sport inclusivo perché ciascuno ha la stessa importanza e lo stesso peso nella squadra».
Come hai incontrato la UILDM?
«Ho incontrato in particolare la Sezione genovese della UILDM, grazie a un’altra donna con disabilità, conosciuta durante una conferenza sugli sport inclusivi. Si parla di circa tre anni fa. Ho scoperto un mondo. Ho trovato volontari disponibili a farmi compagnia, a darmi un supporto nel trasporto per gli allenamenti di danza e baskin».
Un progetto per il futuro?
«A dir la verità sono almeno due: diventare aiuto allenatrice di baskin e partecipare a qualche campionato di danza. Per la danza io e il mio partner Simone Malatino ci stiamo allenando per partecipare ai Campionati Regionali in programma nella primavera del 2023 e a quelli Nazionali che si terranno in estate».
Il presente contributo è già apparso nel sito della UILDM Nazionale e viene qui ripreso, con minimi riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.