Negli ultimi anni, qualche “problemino” di salute di “Y” ne ha leggermente diradato la tradizionale attività di viaggiatrice con disabilità gravissima nonché di habitué di località alla moda.
Per antico spirito resiliente, dopo ogni stop di natura clinica, “Y” riarruola il suo “piccolo esercito privato” (lo stesso che la accudisce domiciliarmente) e riparte, lancia in resta, alla volta di nobili imprese.
Ora che ci penso, definirlo “un piccolo esercito” è leggermente esagerato, trattandosi di un manipolo di familiari superstiti, adusi alla frusta e alla fame.
Purtroppo la tendenza a divagare dell’ultima ruota del carro (il vecchierello autocaregiver) rende tediosa, ripetitiva e fuorviante la cronaca dei fatti. Credo dunque sia meglio dare una buona passata di grasso ai mozzi delle ruote del carro (il vecchio, ipersfruttato, ma sempre valido Viano), nonché al ginocchio sinistro del vegliardo e soprattutto alle rotelle del suo cervello.
Lettori e Lettrici sono stati di recente informati copiosamente del ricovero in rianimazione di “Y” e tuttavia ancora se ne ignorano le sue antecedenti “scappatelle” in moto d’acqua e da cross, nonché il suo soggiorno nel resort Poggio all’Agnello di Piombino (Livorno).
Con Vanni Oddera, noto campione di motocross freestyle, “Y” ha cavalcato un rombante cavallo d’acciaio, mentre ha sfidato le onde del porto di Savona letteralmente in braccio a Fabio Incorvaia più volte campione del mondo di moto d’acqua.
Le colleghe caregiver probabilmente sono più interessate al resort di cui sopra che ci ha ospitati per ben 3-4 giorni (tre o quattro, non 34…), un posto favoloso e favolosamente attrezzato di ogni accessorio ludico (piscine, campi da tennis, ristoranti, bar ecc., il tutto immerso in rigogliosa vegetazione mediterranea), proprio in faccia all’Isola d’Elba.
Ma non temiamo di risvegliare la curiosità del fisco nei nostri confronti, dichiarandoci così sfrontatamente gaudenti? No, perché eravamo (graditi?) ospiti praticamente spesati grazie alla Chiesa Valdese che utilizza il 5 per mille finanziando progetti mirati, in questo caso MITOCampus, un incontro tra una cinquantina di famiglie con Malattie Rare organizzato dall’Associazione Mitocon (Insieme per lo studio e la cura delle malattie mitocondriali). Ed essendo nota anche ai sassi la mia perfida natura di vecchio uomo agnostico, non posso neppure essere accusato di propaganda metafisica.
Unici nei del viaggio e del soggiorno, una discreta crisi respiratoria di “Y”, superata con un certo affanno, il pessimo stato delle autostrade liguri e la temperatura africana, neppure quest’ultima attribuibile a “Chi sta nei Cieli”, ma all’umana dabbenaggine che si sta letteralmente mangiando la povera vecchia Terra.
Per non abusare della pazienza di Lettori e Lettrici, mi vedo costretto a risparmiare l’elenco e la dettagliata descrizione delle gaffe del sottofirmato. Ma è un peccato, alcune erano davvero carine.