«Finalmente, dopo anni di attesa e speranze, il 24 marzo è stata approvata in via definitiva la Legge 25/22, il cui articolo 7 (comma 2 bis e seguenti) introduce diritti fondamentali per i lavoratori con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)»: così, qualche mese fa, l’AID (Associazione Italiana Dislessia) accoglieva una norma per la quale si era lungamente battuta e i cui contenuti saranno al centro, nella mattinata di dopodomani, 21 luglio, a Roma (Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, Via della Dogana Vecchia, 29, ore 10-12.30), del convegno Dislessia e mondo del lavoro: una nuova era per lavoratrici e lavoratori con DSA, nato su iniziativa della vicepresidente del Senato Anna Rossomando, in collaborazione con la stessa AID, con la partecipazione, tra gli altri, del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, di Andrea Novelli, presidente dell’AID, di esponenti di imprese Dyslexia Friendly, di Confindustria e dei sindacati.
L’incontro verrà anche diffuso in diretta streaming nei canali del Senato (a questo e a questo link).
Per presentare l’incontro l’AID si rifà a quanto vissuto da due lavoratrici con DSA: «“Sono dislessica”: Susanna l’ha detto di getto durante il colloquio per uno stage. È stata subito scartata. Un anno dopo si è ricandidata nella stessa azienda. “Sono dislessica”, ha detto ancora. Il selezionatore però era diverso. Susanna quindi ha potuto usare computer, calcolatrice e avere tempo in più per rispondere ai test. Ora è una stimata dirigente della compagnia. Margherita, invece, è una commessa volonterosa. A causa di alcune difficoltà con i numeri fatica a trovare le scarpe suddivise per taglie e colori in magazzino. Stava per essere licenziata, ma si è creata uno schema del magazzino ed è riuscita a organizzarsi. Ora è una delle più apprezzate in negozio. Susanna e Margherita sono lavoratrici con DSA (dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia [se ne legga anche nel box in calce, N.d.R.], che in Italia, secondo stime attendibili, sono circa un milione e 200.000. Si tratta di persone che possono avere difficoltà nel leggere in modo fluente, nello scrivere senza errori e nel calcolo e che per superare tali ostacoli hanno bisogno di strumenti adeguati. Ora, grazie alla Legge 25/22, le aziende devono garantire strumenti compensativi, quali programmi per la sintesi vocale o per la scrittura dei testi e delle e-mail e accomodamenti ragionevoli sia nella normale attività lavorativa sia nei colloqui di selezione».
«Con le giuste strategie – aggiungono dall’AID -, le persone con DSA riescono ad avere successo in tutti i contesti sociali e professionali: lo dimostrano imprenditori e manager affermati, personalità dello spettacolo, premi Nobel, registi famosi e campioni dello sport». (S.B.)
A questo link è disponibile il programma completo del convegno del 21 luglio. Per ulteriori informazioni: Carlotta Dazzi (carlotta.dazzi@bonnepresse.it); comunicazione@aiditalia.org.
La dislessia e gli altri DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)
Il più diffuso DSA (disturbo specifico di apprendimento) è la dislessia, cioè il disturbo specifico della lettura, che si manifesta e si evolve in concomitanza dell’inizio dell’attività scolastica, quando emergono le prime difficoltà nell’attivare in maniera fluente e senza affaticamento tutte quelle operazioni mentali necessarie per leggere, quali riconoscere le lettere singole, le sillabe e quindi le parole, associandole ai suoni corrispondenti. Frequenza degli errori e lentezza nella decodifica ne sono i tipici aspetti: il bambino può, per esempio, presentare difficoltà nel riconoscere, scambiandoli tra loro, grafemi che differiscono visivamente per piccoli particolari quali: “m” con “n”, “c” con “e”, “f” con “t”, “a” con “e”.
La persona con disortografia, invece, evidenzia la difficoltà a tradurre correttamente le parole in simboli grafici e a confondere il suono delle lettere (per esempio “f/v”, “t/d”, “p/b”, “c/g”, “l/r”).
Un terzo disturbo che impedisce alla persona di esprimersi nella scrittura in modo fluido è la disgrafia, caratterizzata da una grafia spesso illeggibile, da una pressione eccessiva sul foglio e dallo scarso rispetto degli spazi sul foglio.
C’è infine la difficoltà a comprendere simboli numerici e a svolgere calcoli matematici, conosciuta con il nome di discalculia. Stando ai dati, circa il 3% della popolazione studentesca è affetta da tale disturbo, che complica la lettura e la scrittura dei numeri e soprattutto l’elaborazione delle quantità. Gli errori collegati a questa problematica molto spesso non vengono riconosciuti nell’immediato. Diversi, infatti, sono i casi di discalculia erroneamente diagnosticati come dislessia.
L’AID (Associazione Italiana Dislessia)
È nata con la volontà di fare crescere la consapevolezza e la sensibilità in particolare verso il disturbo della dislessia evolutiva, che in Italia si stima riguardi circa 2 milioni di persone.
L’Associazione conta oltre 18.000 soci e 93 Sezioni attive distribuite su tutto il territorio nazionale. Essa lavora per approfondire la conoscenza dei DSA e promuovere la ricerca, accrescere gli strumenti e migliorare le metodologie nella scuola, affrontare e risolvere le problematiche sociali legate a questi disturbi. È aperta ai genitori e familiari di bambini con DSA, alle persone adulte con DSA, agli insegnanti e ai tecnici (logopedisti, psicologi, medici).