Ci eravamo occupati nel maggio scorso, sulle nostre pagine, delle Linee Guida per la visitabilità dei luoghi aperti al pubblico, un allegato del nuovo Regolamento Edilizio del Comune di Bologna, già pienamente in vigore, che punta a rendere fruibili da parte di tutti i luoghi del commercio, della cultura e della socialità, in linea con quanto richiesto dalla normativa nazionale e dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Le Linee Guida prevedono tra l’altro alcune facilitazioni per chi vuole rendere più accessibile la propria attività: ad esempio l’esenzione dalla tassa di occupazione del suolo pubblico per le rampe, o la possibilità di tenere sul marciapiede rampe non più lunghe di 50 centimetri, anche senza chiedere autorizzazioni, se lo spazio rispetta alcuni requisiti dimensionali. A fronte di tali semplificazioni, a tutti i titolari di luoghi aperti al pubblico viene richiesta la realizzazione, entro il mese di settembre del 2023, di un adeguamento dell’accessibilità, individuato secondo appositi criteri, salvo casi di assoluta impossibilità tecnica».
Un testo, quindi, che ha coinciso con un netto cambio di passo, da parte del Comune di Bologna, riguardo all’accessibilità per le persone con disabilità nei negozi, nei bar e in altri luoghi aperti al pubblico.
Alla fine di luglio CNA Bologna, l’Associazione che rappresenta e tutela gli interessi degli artigiani, degli imprenditori e delle piccole e medie imprese della Provincia felsinea, ha sottoscritto un protocollo d’intesa con le Associazioni ReA (Rete per l’Autonomia) e UILDM di Bologna (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), impegnandosi «ad informare le imprese associate degli adempimenti previsti dalle Linee Guida per la visitabilità degli edifici aperti al pubblico; a mettere a loro disposizione consulenti tecnici per verificare se sono in regola o meno con questi adempimenti e come intervenire per adeguarsi; a creare convenzioni con imprese artigiane associate per la realizzazione delle opere di adeguamento necessarie».
Nello specifico delle aziende CNA, le Linee Guida coinvolgono soprattutto gli esercizi per la somministrazione di bevande, gli esercizi commerciali e i laboratori artigianali con vendita al dettaglio, interessando tuttavia anche sportelli bancari, uffici postali, strutture ricettive, farmacie, ambulatori, sedi associazioni, luoghi dedicati allo sport, alla cultura, all’istruzione e al culto.
Ai vari esercizi commerciali e laboratori artigianali, anche a quelli già esistenti, viene pertanto richiesto di raggiungere entro la citata scadenza del settembre 2023 un livello minimo di “visitabilità”, cioè di eliminare per lo meno le eventuali barriere all’ingresso del locale, ad esempio trasformando un gradino in una rampa. Il documento, inoltre, contiene altre indicazioni utili a raggiungere una piena accessibilità, quali la fruibilità dei servizi igienici o la disposizione degli arredi (banconi, tavoli, pavimentazioni, porte, complementi di arredo come appendiabiti, campanelli e così via).
Una delle principali novità delle Linee Guida, per altro, è che gli ostacoli all’accessibilità non vengono segnalati solo dai cittadino, ma è l’Ente Pubblico ad eseguire verifiche a prescindere da possibili segnalazioni.
Nel concreto, dunque, i firmatari del protocollo d’intesa si impegnano a promuovere la conoscenza e l’applicazione delle Linee Guida e nello specifico il CNA trasmetterà ai propri associati una comunicazione in merito agli adempimenti richiesti, allegando il Vademecum sulle Linee Guida, prodotto in collaborazione con ReA e UILDM Bologna; attraverso la propria società Sametica, inoltre, che è specializzata in servizi sull’ambiente e la sicurezza, fornirà un supporto tecnico alle imprese per la verifica dei requisiti, un sostegno per l’individuazione delle misure di adeguamento e dove necessario l’attività di progettazione e redazione della documentazione di legge per la realizzazione degli interventi, attività, questa, svolta con la consulenza di esperti delle Associazioni coinvolte; infine, sempre CNA creerà partnership e convenzioni con le imprese artigiane associate per la realizzazione delle opere di adeguamento ai criteri delle Linee Guida. Dal canto loro, ReA e UILDM indicheranno sui propri canali informativi la disponibilità dei servizi offerti da CNA Bologna.
«Quella di fine luglio – ha dichiarato Dario Budetti, presidente di CNA Federmoda Bologna e componente della Direzione di CNA Bologna – è stata una firma molto importante, nell’interesse non solo dei nostri associati, ma di tutte le persone con disabilità che potrebbero trovare impedimenti all’accesso di esercizi e laboratori artigiani. Vorremmo che non fosse solo un’iniziativa di CNA, ma che tutti i settori interessati alle Linee Guida procedessero con le stesse modalità. È opportuno ricordare che già dal 1989 ci sono norme per l’abbattimento delle barriere architettoniche, ma la strada da fare è ancora lunga per una completa accessibilità di tutti i luoghi della città. Siamo convinti che la sensibilità di artigiani e piccole imprese sia molto elevata e che la piena accessibilità sia una caratteristica diffusa. Però potrebbe essere che molte aziende non siano pienamente a conoscenza degli adempimenti e che quindi sia necessaria un’opera di informazione cui seguirà, se necessaria, un’attività di consulenza tecnica che CNA è in grado di fornire con la propria società Sametica. Infine CNA può sfruttare il suo essere rete di imprese e così se un nostro associato ha bisogno di aggiungere una rampa, sistemare una porta o un impianto, può rivolgersi ad un altro associato che lo agevolerà a livello di costo e disponibilità».
«Siamo felici – commentano dal canto loro i rappresentanti di ReA e UILDM Bologna – che CNA abbia deciso di contribuire a un cambiamento che potrà avere un grande impatto sulla vita delle persone con disabilità. Molti non sanno che un semplice gradino di pochi centimetri blocca completamente chi si muove con una carrozzina, specialmente se elettrica. Stimiamo che a Bologna più del 70% dei luoghi del commercio e della socialità abbiano almeno un gradino all’ingresso. Per noi è come se quei luoghi non esistessero: uscire per un aperitivo o per comprare il pane significa pianificare attentamente dove andare, e scegliere tra i pochi luoghi che ci sono “concessi”, magari lontani da casa. Eppure spesso si tratta di ostacoli eliminabili con lavori di piccola entità: grazie dunque alla collaborazione dei tecnici di una rete associativa (ANMIC, AIAS Bologna, La Skarrozzata, Architetti di Strada) e ora anche di CNA, speriamo sia sempre più semplice abbattere le barriere. Gli esercenti possono accedere fin d’ora alla consulenza delle Associazioni, scrivendo a reteperlautonomia@gmail.com». (S.B.)
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