Come avevamo ampiamente riferito a suo tempo anche sulle nostre pagine, sin dal mese di aprile scorso l’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, ha lanciato uno specifico programma, supportato finanziariamente dall’organizzazione CBM International, volto a garantire sostegno alle persone con disabilità dell’Ucraina e alle loro organizzazioni di rappresentanza, sia rispetto alle esigenze più concrete di chi è rimasto nel Paese, sia rispetto a quelle di chi è riparato in altri Stati.
In tale àmbito, una decina di giorni fa SUSTENTO, l’organizzazione ombrello delle Associazioni di persone con disabilità della Lettonia, ha organizzato presso la propria capitale Riga la conferenza denominata With Today’s Experience for the Future of Ukraine (“Con l’esperienza di oggi per il futuro dell’Ucraina”), al termine della quale è stata adottata la Dichiarazione di Riga, ove si chiede per l’Ucraina un futuro pacifico e inclusivo della disabilità.
Nel documento (disponibile integralmente in inglese a questo link) si condanna senza mezzi termini l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, sottolineando le enormi difficoltà che milioni di persone con disabilità devono affrontare nel Paese, così come per cercare di fuggire dalla guerra.
Nell’esprimere quindi pieno sostegno alla ricostruzione dell’Ucraina e all’adesione di essa all’Unione Europea, si afferma tra l’altro che una ricostruzione accessibile e inclusiva dell’Ucraina dovrà richiedere il coinvolgimento a tutti i livelli delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni rappresentative, progettando un sistema sociale che garantisca l’indipendenza, l’autosufficienza e la partecipazione delle stesse persone con disabilità quali componenti attivi della comunità.
Su tale strada vengono esortate a procedere l’Unione Europea, il Governo dell’Ucraina, le Nazioni Unite e la comunità internazionale in genere, garantendo prima ancora risposte concrete ai bisogni primari e ai requisiti specifici delle persone con disabilità, rifugi accessibili ed evacuazione dalle zone di maggior rischio, lavorando in parallelo perché finisca l’istituzionalizzazione di bambini e adulti con disabilità sia in Ucraina, sia nei Paesi dove eventualmente quelle persone siano riuscite a riparare.
Guardando dunque sia al presente che al futuro, Gunta Anca, presidente di SUSTENTO e vicepresidente dell’EDF, ha tracciato un legame tra la ricostruzione inclusiva e l’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea, sottolineando che «il Paese deve adattarsi alla politica sociale dell’Unione Europea e sviluppare cinque aree, vale a dire accessibilità, protezione sociale, indipendenza economica, vita indipendente e coinvolgimento significativo delle persone con disabilità, attraverso le loro organizzazioni rappresentative».
Dal canto suo, Gordon Rattray, coordinatore per l’EDF del programma per l’Ucraina, ha affermato che «l’azione umanitaria comprensiva della disabilità non può essere vista come una sfida insormontabile, ma piuttosto come un’opportunità per costruire comunità resilienti e migliorare la società per tutti a lungo termine». (S.B.)
Nella colonnina a destra del nostro articolo intitolato Vivere con una Malattia Rara sotto i bombardamenti (a questo link) è presente l’elenco dei contributi dedicati in queste settimane da «Superando.it» alla guerra in Ucraina e alla situazione delle persone con disabilità.