Il 14 settembre prossimo Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, terrà al Parlamento Europeo di Strasburgo il proprio discorso annuale sullo stato dell’Unione Europea, un passaggio presentato dalla stessa Commissione Europea come «molto importante per il futuro dell’Unione Europea», in quanto ne presenterà le priorità per tutto il prossimo anno. Molte persone del nostro continente, però, non potranno seguirlo su un piano di parità con gli altri: sin dal 2010, infatti, quando vi fu il primo discorso annuale del Presidente della Commissione Europea, il discorso stesso si è rivelato inaccessibile alle persone con disabilità uditive o disabilità intellettive, nonostante i ripetuti appelli, provenienti anche dall’Intergruppo sulla Disabilità del Parlamento Europeo.
Di fronte alla palese contraddizione di una Commissione Europea che produce una Strategia per i Diritti delle Persone con Disabilità 2021-2030. in cui l’accessibilità in ogni settore è uno dei principali obiettivi da garantire, l’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, ha sollevato ancora una volta la questione, inviando direttamente una lettera, a firma del proprio presidente Yannis Vardakastanis (il testo integrale in inglese è a questo link), alla presidente von der Leyen, alla commissaria europea per l’Uguaglianza Helena Dalli e a Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo, chiedendo per il discorso del 14 settembre e per il successivo dibattito, sottotitoli in tempo reale curati da un operatore, interpretariato in tempo reale nella lingua dei segni internazionale e un’ampia sintesi “facile da leggere e da comprendere”, per lo meno del discorso della presidente von der Leyen.
«Il discorso sullo stato dell’Unione Europea – ha scritto il Presidente dell’EDF – è un momento cruciale, per garantire che i cittadini e le cittadine del continente siano informati sulle priorità e sui progetti dell’Unione Europea. Vi chiediamo quindi di garantire la piena accessibilità di esso per tutte le persone, facendo sì che le Istituzioni dell’Unione assolvano i loro obblighi in merito alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità».
Aderiamo naturalmente senza riserva alcuna all’appello lanciato dal Forum Europeo sulla Disabilità. (S.B.)