Disabilità: l’amore ha bisogno di spazio

Se l’amore, anche quello dei giovani adulti con sindrome di Down, ha bisogno di spazio, per i loro familiari, gli operatori e gli insegnanti non sempre è semplice capire quando e come fare e i dubbi o i timori sono legittimi. Per affrontate tale delicato tema, il CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down), ha promosso per il 24 settembre a Rimini il convegno “L’amore ha bisogno di spazio”, per riflettere insieme sulla costruzione di percorsi educativi condivisi di accompagnamento alle relazioni e alla sessualità dei giovani con sindrome di Down
CoorDown, "Just the two of us"
Un’immagine del video su cui si basa la campagna “Just the two of us” del CoorDown

L’amore ha bisogno di spazio, si intitola così il convegno promosso dal CoorDown, il Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down, che si terrà al Centro Congressi SGR di Rimini, il 24 settembre prossimo.
L’iniziativa richiama la bella campagna di sensibilizzazione denominata Just the two of us (“Solo noi due”) – il cui fulcro è l’omonimo cortometraggio –, lanciata in occasione della Giornata Mondiale sulla sindrome di Down, il 21 marzo scorso (se ne legga anche sulle nostre pagine a questo link).

«Se è vero che l’amore ha bisogno di spazio – si legge nella nota di presentazione dell’evento predisposta dal CoorDown –, non sempre è semplice capire quando e come fare e i dubbi o i timori sono legittimi: le famiglie sono chiamate ad accompagnare le proprie figlie e i propri figli nella crescita, a sostenerli nelle loro prime autonomie ed incoraggiarli nel loro percorso di giovani adulti, restando punti di riferimento essenziali e preziosi. I giovani adulti con sindrome di Down hanno bisogno di essere ascoltati, supportati e guidati in questo percorso spesso pieno di ostacoli e incertezze. Obiettivo del convegno è riflettere insieme sulla costruzione di percorsi educativi condivisi di accompagnamento alle relazioni e alla sessualità, che possano offrire strumenti adeguati e rispettosi ai giovani adulti con sindrome di Down, che siano di supporto alle famiglie e siano realizzati in un’ottica di rete che sappia coinvolgere anche operatori e insegnanti».

Nella prima parte del convegno sono previsti due interventi, ossia Dare un senso al sesso: affettività e sessualità nella disabilità, tenuto da Fabio Veglia, professore ordinario di Psicologia Clinica all’Università di Torino, direttore della Scuola di specializzazione in Psicoterapia Cognitiva di Torino, Genova e Vercelli, coordinatore scientifico del Servizio Disabilità e Sessualità della Divisione Servizi Socio-Assistenziali della Città di Torino e Accogliere ed accompagnare la sessualità delle persone con disabilità di Donatella Oggier-Fusi, segretaria dell’organizzazione Atgabbes, Licenziata in Travail Social, formatrice di adulti nel campo dell’educazione alla vita affettiva e intima di giovani e adulti con disabilità.
Nel pomeriggio, invece,  Angela Becorpi del Dipartimento Materno Infantile dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze, nonché responsabile del programma regionale toscano PASS (Percorsi Assistenziali per Soggetti con bisogni Speciali), svilupperà il tema Progetto benessere psicofisico – sfera affettiva e sessuale e successivamente si costituiranno quattro gruppi di approfondimento per giovani adulti, per le famiglie, per gli operatori, e per gli insegnanti, coordinati da Fabio Veglia, Donatella Oggier-Fusi, Ivana Pili, Anna Pretolani, Caterina Bossa, Elisa Orlandini e Antonella Falugiani, presidente di CoorDown. (Simona Lancioni)

Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: ufficiostampa@coordown.it; segreteria@coordown.it.
Il presente contributo è già apparso nel sito di Informare un’h-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa) e viene qui ripreso – con alcune modifiche dovute al diverso contenitore – per gentile concessione.

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