Riceviamo da una Lettrice, sul tema della proroga di smart working (“lavoro agile”) per i cosiddetti “lavoratori fragili”, e ben volentieri pubblichiamo.
A proposito della proroga del “lavoro agile” per i “lavoratori fragili”, segnalata anche su queste pagine, ritengo che il problema di fondo sia il fatto che le aziende private non applicano ancora questa proroga, per lo meno fin quando il “Decreto Aiuti bis” non verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ovvero fino a quando la proroga stessa non verrà ufficializzata.
Questo significa che i “lavoratori fragili” hanno dovuto rientrare in presenza sin dal 1° agosto e che tuttora devono continuare a farlo, finché appunto il Decreto non arriverà in Gazzetta Ufficiale.
Credo dunque che si stia perdendo molto tempo, troppo tempo, per l’approvazione e la conversione in Legge di questo decreto, a scapito dei lavoratori fragili, per i quali sul posto di lavoro non è più garantita alcuna tutela della salute e della sicurezza, dal momento che l’utilizzo di mascherine e il distanziamento sono ormai un lontano ricordo all’interno dei luoghi di lavoro.
Il Governo e il Parlamento avrebbero dovuto e ancora dovrebbero procedere con urgenza nell’iter di approvazione, per far sì che la proroga dello smart working entri in vigore il prima possibile e anche le associazioni, le forze sindacali e gli organi d’informazione avrebbero dovuto e dovrebbero premere su questo tasto con insistenza.