Tutte le volte che i Cittadini Italiani vengono attivamente coinvolti nella più alta e importante forma di partecipazione alla vita democratica del Paese (il voto), assistiamo ad una vera e propria forma di discriminazione: difatti, vi è un gran numero di Cittadini che, pur volendo e potendo partecipare, viene illegittimamente escluso!
Sto parlando dei tanti giovani autistici maggiorenni, perfettamente dotati del diritto di elettorato attivo che, pur con qualche piccolo aiuto durante le operazioni di voto, ben potrebbero esprimere la loro preferenza e scegliere così da chi essere governati, nonché da chi farsi rappresentare nelle varie Istituzioni politiche nazionali, locali ed europee.
Forse non tutti sanno, o forse è comodo fingere di non saperlo, che i giovani autistici non sono privi della capacità civile il che significa che hanno pieno diritto di partecipare alla vita democratica del Paese, esattamente come tutti gli altri Cittadini Italiani. E tuttavia, dato che il voto assistito è previsto solo per talune categorie di persone con disabilità, il 25 Settembre scorso – così come in altre tornate elettorali precedenti – molti di loro sono stati di fatto privati del diritto di voto! In tal senso, ho personalmente ricevuto varie testimonianze al riguardo e una in particolare mi ha spinto a reagire, perché ha visto quale protagonista un ragazzo a cui tengo particolarmente, che si chiedeva cosa fosse il voto assistito e perché non avesse potuto votare neppure in tal modo.
Le grandi Associazioni Nazionali, da diverso tempo parlano della possibilità che i genitori possano svolgere un ruolo di “facilitatori”, il tutto dopo avere svolto una propedeutica attività di preparazione al voto dei ragazzi (simulazione di voto, esercitazioni con le schede ecc.). Ma quando si giunge al seggio, ci si imbatte puntualmente nella rigidità delle norme italiane, e nell’ottusità evidente dei Presidenti di Seggio, che non si discostano dalle sciocche regolette che vengono loro imposte, e non hanno la più pallida idea di cosa sia l’“accomodamento ragionevole”, principio contemplato dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che prevede la legittima possibilità di attuare delle deroghe alle regole vigenti in vari àmbiti e/o settori, per agevolare e rendere effettiva la piena inclusione delle persone con disabilità.
Mi domando: non sarebbe il caso di sollevare a gran voce la questione, e chiedere che si introducano disposizioni tali da recepire autenticamente i princìpi internazionali? Oltre all’“accomodamento ragionevole” (l’illustre sconosciuto), segnalo anche l’articolo 29 della citata Convenzione ONU, che disciplina espressamente e dettagliatamente il diritto delle persone alla partecipazione alla vita politica e pubblica e che, senza fare distinzione alcuna tra le varie forme di disabilità, afferma la possibilità che la persona con disabilità possa farsi aiutare da persone fidate durante le operazioni di voto.
La Convenzione ONU è chiara, ed è stata recepita da diverso tempo dagli Stati! [l’Italia lo ha fatto con la Legge 18/09, N.d.R.]. Ma è evidente che l’Italia l’abbia recepita solo “a parole”, perché in termini di normativa nazionale, e nei fatti, siamo ancora lontanissimi dall’attuazione piena di quel Trattato Internazionale, nonché dalla realizzazione di quella società inclusiva che in esso viene magistralmente descritta.
Oltre ad auspicare, dunque, che il nuovo Esecutivo uscito dalle urne possa fare tanto e bene per i diritti e la tutela delle persone con disabilità, chiedo alle Associazioni tutte di vigilare e di agire in modo forte e concreto su tutti i fronti possibili.
A noi giuristi compete farci valere nelle Aule di Giustizia, così come compete attivarci immediatamente non appena ci si accorge di evidenti violazioni di diritti sacrosanti. È ciò che ho sentito di fare mediante un appello nel mio Gruppo Facebook #Autismo Diritti e Tutele nel momento in cui ho appreso che il diritto di voto dei ragazzi è stato ancora una volta indegnamente calpestato!
Il mio appello è stato ripreso da altre pagine e gruppi social dedicati all’autismo, quali Autismo: Persone bisogni diritti di Gianfranco Vitale, Autismo È di Danila Aloisi e PalayAut di Gabriele Pagliaro, nonché da Cristiana Mazzoni del FIDA (Forum Italiano Diritti Autismo): ringrazio dunque tutti per la visibilità notevole che hanno dato alle mie parole e ringrazio anche l’Associazione Autismo in Movimento di Antonio Riggio, che mi ha consentito di rinnovare l’appello anche attraverso il suo sito.
Concludo rivolgendomi alle famiglie: non esitate a segnalare tutti i torti subìti dai ragazzi, non rassegnatevi mai agli abusi, non siate arrendevoli ed esigete in ogni sede il pieno rispetto dei diritti. Insieme, unendo le forze, e lavorando ognuno nel proprio àmbito di competenza, possiamo provare realmente a cambiare la società, costruendone una a misura di tutti!
Sul tema dell’esercizio di voto supportato da parte delle persone con disabilità intellettiva, come avevamo riferito nel periodo pre-elettorale, va ricordato che sia la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) che l’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), aderente anch’essa alla FISH, hanno posto ormai da tempo ripetuti appelli alle Istituzioni, per ottenere una disciplina chiara e puntuale su tale questione, senza che però questo sia ancora avvenuto.