Ha preso posizione la Giunta Nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) sull’episodio di discriminazione subìto nei giorni scorsi dal proprio presidente Vincenzo Falabella e da lui stesso raccontato sulle nostre pagine, riguardante il rifiuto da parte di un tassista di Verona di trasportarlo sul proprio mezzo, dichiarando testualmente di «non volere trasportare voi disabili».
Nell’esprimere quindi piena solidarietà al proprio Presidente, «sia a livello personale che nella funzione e nella carica dallo stesso rivestita», la Giunta della FISH ha manifestato «rammarico e disappunto per un fatto, che va ben oltre lo specifico caso, ma offende la dignità e viola i diritti di tutte le persone con disabilità».
Ringraziando per altro sentitamente «il Sindaco di Verona e a tutti i rappresentanti istituzionali e i privati cittadini che hanno voluto esprimere la loro solidarietà al presidente Falabella e confidando negli accertamenti che la Magistratura, su segnalazione del Corpo di Polizia Municipale della città, vorrà effettuare, riservandosi, all’esito, di costituirsi parte civile», la Giunta della Federazione «valuterà altresì, attraverso i propri legali, se si configurino nell’accaduto elementi o comportamenti discriminatori e, nel caso, di agire in giudizio per vederli censurare e rimuovere».
Viene inoltre espresso «rammarico per la posizione assunta dalla locale Cooperativa Radio Taxi», ritenuta per lo più «una difesa corporativa», senza manifestare «disponibilità a chiarire la vicenda e ad avviare, come richiesto espressamente, un percorso collaborativo, anche con iniziative congiunte di tipo formativo».
Più in generale, tuttavia, dalla FISH viene «dato atto della correttezza e disponibilità generalmente riscontrata da parte di chi effettua il servizio pubblico di tassista, ringraziando di ciò a nome dell’intero movimento delle persone con disabilità», pur dovendo denunciare «che nel complessivo settore dei trasporti permangono notevoli difficoltà e barriere di varia natura, a partire da quelle culturali, tanto che le persone con disabilità devono spesso subire disagi e discriminazioni».
Alla luce di ciò, quindi, viene «confermata la necessità di rendere obbligatoria la formazione dell’intero comparto», un’azione cui la Federazione si rende disponibile a garantire la propria massima collaborazione. (S.B.)
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