Ma chi è stato realmente responsabile di “sequestro” nella vicenda di Yaska?
Appare ancora lontana dal risolversi positivamente la vicenda di Yaska, donna con disabilità psichiatrica istituzionalizzata contro la sua volontà nel 2015, che vive tuttora in uno stato di segregazione e che non ha voce in capitolo in alcun aspetto della sua vita. I servizi sostengono che questo trattamento sia terapeutico, ma la stessa istituzionalizzazione è una forma di violenza sistemica contro le persone con disabilità. L’Associazione Diritti alla Follia, che supporta Yaska e la sua famiglia, ha organizzato per il 3 novembre un nuovo presidio davanti al Tribunale di Firenze