Sono diverse le novità che le persone con disabilità e chi se ne prende cura dovrebbero seguire con interesse da qui ai prossimi mesi: la prima riguarda la piattaforma unica nazionale informatica del CUDE (Contrassegno Unificato Disabili Europeo), realizzata presso il Centro Elaborazione Dati della Direzione Generale della Motorizzazione del Ministero delle Infrastrutture, che consentirà di centralizzare i dati dei cittadini in possesso del contrassegno auto disabili, in modo da permettere loro di spostarsi autonomamente in un altro Comune, senza dover chiedere preventivamente l’autorizzazione per accedere alle ZTL (Zone a Traffico Limitato) e agli stalli riservati.
Sino ad ora hanno aderito alla prima fase di sperimentazione una serie di Comuni e adesso la piattaforma è aperta alle adesioni da parte degli altri Enti Locali.
Come ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), ci auguriamo che il nostro Comune [Modica, in provincia di Ragusa, N.d.R.] e gli altri del Distretto Socio-Sanitario 45 di Ragusa mostrino la giusta sensibilità, aderendo all’iniziativa, in quanto il successo di essa è chiaramente subordinato al numero di realtà locali che sceglieranno di aderire.
Del resto, Modica ha già mostrato attenzione al tema dell’accessibilità con il conseguimento della Bandiera Lilla, iniziativa che premia i Comuni più accessibili, e siamo sicuri che comprenderà l’importanza di ridurre il carico di burocrazia che le persone con disabilità devono puntualmente affrontare, quando hanno voglia o necessità di spostarsi.
Sempre sul fronte dell’accessibilità, la Ministra per la Disabilità ha comunicato che stanno per essere inviati a Regioni e Province Autonome 12 milioni per supportare i PEBA dei Comuni (Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche); occasione importante, questa, per dare attuazione ad uno strumento che, certamente, avrebbe meritato maggior fortuna nel corso degli anni e che un Comune che ha a cuore il tema dell’accessibilità non dovrebbe ignorare, stante la presenza di fondi dedicati che potranno essere ben spesi, anche facendo ricorso a forme di co-progettazione e co-programmazione.
Un ulteriore aspetto su cui soffermarsi riguarda la Disability Card, introdotta pochi mesi fa, allo scopo di facilitare per i possessori la fruizione di determinati servizi in modo uniforme in tutta l’Unione Europea (ricordiamo tra l’altro agli interessati che la nostra Associazione è abilitata alla richiesta della Card).
Dato il successo dell’iniziativa, sono in molti, anche tra le Associazioni di categoria, a richiedere un’implementazione della Card sia nei servizi pubblici che in quelli privati, come ad esempio nel settore trasporti a livello sia nazionale che locale.
Come ANFFAS di Modica immaginiamo una serie di possibili ipotesi: la Disability Card potrebbe ad esempio facilitare l’acquisto di un’autovettura, andando a sostituire la documentazione cartacea che dev’essere prodotta (Legge 104; invalidità civile ecc.), oppure, per implementare il turismo, si potrebbero, ad esempio, prevedere delle scontistiche per le persone con disabilità fornite della Card.
E ancora, previo uno specifico protocollo tra il Ministero della Disabilità e gli enti pubblici e privati, si potrebbe far sì che le Aziende Sanitarie Provinciali riservassero ai possessori di Disability Card degli specifici percorsi per le visite ambulatoriali, luoghi dove le lunghe attese sono già difficili per persone normodotate e dove la frustrazione può esponenzialmente aumentare, a maggior ragione per persone non collaboranti in un momento di sofferenza.
Pensiamo infine alla richiesta di presìdi per i quali, ancora una volta, bisogna produrre tutta una serie di certificazioni che potrebbero essere agevolmente sostituite dal possesso della Card.
Pare quindi che diverse iniziative potrebbero, nel prossimo futuro, migliorare la vita quotidiana e l’accesso ai servizi per le persone con disabilità. Starà alle realtà locali saperle cogliere.