Sono una persona con disabilità, titolare di un parcheggio riservato personalizzato a Roma e il 1° novembre, dovendo uscire per impegni, alle 13,30 ho trovato la mia auto regolarmente parcheggiata nel posto a me assegnato, bloccata però da un altro veicolo parcheggiato in seconda fila in corrispondenza del mio, rendendomi dunque impossibile la partenza.
Dopo alcuni ripetuti colpi di clacson, non comparendo alcuno, ho provveduto ad avvertire telefonicamente l’ufficio competente del Municipio Capitolino cui faccio riferimento, comunicando l’incresciosa situazione e tutti i dati necessari. Espletate le necessarie registrazioni, mi è stato comunicato che la pratica per l’intervento era stata avviata. Solo in seguito, dopo una certa attesa, mi è stato detto che la pattuglia disponibile era stata avvisata e stava per arrivare.
L’attesa, invece, è stata lunghissima, insopportabile e alla fine inutile. Nel frattempo, infatti, sono finalmente comparsi i proprietari dell’auto in seconda fila, che si sono dileguati immediatamente con indifferenza, nonostante le mie proteste.
Non potendo fare altro, ho chiamato direttamente l’ufficio della Polizia Locale, lamentando il ritardo che aveva favorito il dileguarsi dei responsabili, e mi è stato risposto che il caso ormai era chiuso e che anche il modello dell’auto e il numero di targa non sarebbero serviti niente. Insomma, che non c’era più nulla da fare.
È questa, dunque, l’efficienza del servizio di vigilanza e repressione della Polizia Locale? Anche perché i tempi di intervento, in un territorio limitato al mio solo Municipio, in una giornata dal traffico urbano scarso, come quella festiva del 1° novembre, non giustificano assolutamente un tale ritardo.
Che dire a questo punto, se non dichiararmi grandemente deluso, anche per aver dovuto annullare tutti i miei impegni di quel giorno?
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