Sara Matteucci è una tra i tanti giovani che recentemente hanno partecipato ai XXXIV Giochi Nazionali Invernali di Special Olympics, il movimento internazionale di sport praticato da persone con disabilità intellettiva e/o relazionale. Un evento presentato anche sulle nostre pagine.
A raccontare qui di seguito il percorso di Sara è il papà Raffaello.
Nell’aprile del 2004, Sara e il fratellino Luca, rispettivamente a 10 e 11 anni, sono entrati a far parte della famiglia e assieme agli altri due nostri figli, Silvia e Arek, abbiamo iniziato un nuovo percorso di vita tanto desiderato e voluto.
Sara ha principalmente una forma di disabilità intellettiva e di “crisi di assenza” causate da una leggera forma di epilessia. Al momento dell’adozione, a questa patologia si è unito un forte ritardo nello sviluppo fisico, dovuto all’incapacità di generare l’ormone della crescita, ed emotivo, causato dalle condizioni di disagio in cui si trovava, almeno fino a quel momento. Nonostante ciò è stata evidente, da subito, la sua voglia di relazionarsi con tutte le persone che la circondavano, partendo proprio dalla sua nuova famiglia.
I problemi fisici hanno rappresentato una difficoltà relativa, diagnosi appropriate hanno permesso, tramite l’ormone della crescita sintetico, di superare il gap fisico, e un opportuno dosaggio farmacologico ha permesso la sedazione delle crisi di assenza. Al contrario abbiamo avuto diverse difficoltà nell’individuare quali percorsi potessero essere maggiormente indicati per sviluppare le sue capacità cognitive preservandone la serenità.
Dopo tanto girare, finalmente abbiamo individuato un’équipe di psicologi infantili, altamente professionale, che ha saputo aiutare Sara nell’accrescere e indirizzare al meglio la sua propensione alla relazione e al rapporto con gli altri. Ha fornito inoltre a tutta la famiglia gli strumenti giusti per sostenerla al meglio.
Sara dunque è cresciuta serena, circondata dall’affetto della famiglia e, opportunamente stimolata, dalla sua curiosità verso il mondo “fuori”. La scuola ha rappresentato uno spazio importante e il suo spirito allegro ha sempre favorito la relazionale con gli altri.
Ad essere sinceri, avevamo un po’ di paura. Paura che finita la scuola non ci sarebbe stato molto altro per lei. Poi, invece, è arrivato lo sport con il Team L’Allegra Brigata di Lucca, che aderisce a Special Olympics Italia e da allora è cambiato tutto.
Per Sara si sono aperte tantissime porte, opportunità sportive, ricreative e di crescita, tanto che, in breve tempo, questo prezioso spazio è diventato parte integrante, fondamentale, della sua vita. Mondo che, a mio parere, ha sempre mantenuto quanto promesso nel Giuramento dell’Atleta Special Olympics («Che io possa vincere, ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze»).
Sara si è letteralmente appassionata allo sport, mettendosi alla prova in diverse discipline sportive. La sua crescita è stata esponenziale, quanto per noi inaspettata. In termini di autonomia personale, di consapevolezza, di rispetto delle regole e di un sano spirito agonistico. Sara è un’Atleta.
Il mondo di Special Olympics le ha dato anche l’opportunità di stringere importanti amicizie, la possibilità di uscire dall’ambiente protetto della famiglia e partire anche per settimane per le sue competizioni. Al ritorno da ogni evento, esibisce sempre con orgoglio e gioia le medaglie vinte, a prescindere se siano d’oro, d’argento, di bronzo o di partecipazione.
Partecipare alle settimane bianche, assieme a tutta la famiglia, ha permesso a Sara di acquisire confidenza con le piste e l’incoraggiamento costante dei fratelli maggiori le ha dato la forza per mostrare il meglio di sé ai XXXIV Giochi Nazionali Invernali Special Olympics di Sappada (Udine).
Ringraziamo Special Olympics Italia per la collaborazione.
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