I più assidui e attenti Lettori e Lettrici di «Superando.it» ne ricorderanno già la sua saltuaria presenza sulle nostre pagine, anche sotto forma di “intervistato”; d’ora in poi, però, possiamo comunicare con grande piacere che Claudio Imprudente diventerà una “firma” costante del nostro giornale, con la sua rubrica che abbiamo concordato assieme di chiamare Pensiero Imprudente.
Persona già assai nota a chi si occupa di disabilità e di tutto quanto ruota attorno a tale tema, Claudio Imprudente è giornalista, scrittore ed educatore, presidente onorario del CDH di Bologna (Centro Documentazione Handicap) e tra i fondatori della Comunità di Famiglie per l’Accoglienza Maranà-tha. All’interno del CDH ha ideato, insieme a un’équipe di educatori e formatori specializzati, il Progetto Calamaio, che da tantissimi anni propone percorsi formativi sulla diversità e l’handicap al mondo della scuola e del lavoro. Attraverso di esso ha realizzato, dal 1986 a oggi, più di diecimila incontri con gli studenti e le studentesse delle scuole italiane. In qualità di formatore, poi, è stato invitato a numerosi convegni e ha partecipato a trasmissioni televisive e radiofoniche.
Già direttore di una testata “storica” come «Hp-Accaparlante», ha pubblicato libri per adulti e ragazzi, dalle fiabe ai saggi, tra cui Una vita imprudente. Percorsi di un diversabile in un contesto di fiducia e il più recente Da geranio a educatore. Frammenti di un percorso possibile, entrambi editi da Erickson. Ha collaborato e collabora con varie riviste e testate, come il «Messaggero di Sant’Antonio», per cui cura da anni la rubrica “DiversaMente”. Il 18 Maggio 2011 è stato insignito della laurea ad honorem dall’Università di Bologna, in Formazione e Cooperazione.
Benvenuto, quindi, a Claudio, che con i suoi Pensieri Imprudenti impreziosirà le nostre pagine, condividendo con Lettori e Lettrici il proprio sguardo sull’attualità.
«Partirono in due ed erano abbastanza / Un pianoforte, una chitarra e molta fantasia […]. E bomba o non bomba noi arriveremo a Roma, malgrado voi…»: con questa citazione della nota Bomba o non bomba (1978) di Antonello Venditti, voglio ora cominciare – per restare in tema – davvero “a bomba” la mia nuova avventura professionale su «Superando.it».
Pensiero Imprudente è infatti la rubrica con cui da oggi proverò a offrirvi ogni mese qualche spunto utile sui temi dell’inclusione e la cultura della disabilità, per riflettere insieme sull’attualità da un altro punto di vista.
Che dire, allora, bando alle ciance e cominciamo! Perché, vi chiederete, ho pensato di citare proprio questa hit “incendiaria” della mia giovinezza? L’intento del celebre cantautore romano era quello di restituirci tra le parole il clima di quegli anni, politicamente teso e socialmente vivo.
Oggi, lo sappiamo bene, proviamo a destreggiarci in un mondo complesso in cui purtroppo i conflitti non hanno finito di metterci il bastone tra le ruote, ma, se la memoria ci insegna qualcosa, c’è sempre chi non si arrende e mantiene alto il morale per tutti.
Proprio per riprendere questo spirito “battagliero” e di tenacia, mi viene in mente la bella iniziativa che la comunità di Granarolo nell’Emilia (Bologna), L’Arche-L’Arcobaleno, ha realizzato in occasione del suo ventennale, riportandoci in viaggio per Roma “malgrado” gli ostacoli.
Si è trattato di un cicloviaggio con partenza da Bologna e arrivo nella capitale, protagonista un gruppo integrato di persone con e senza disabilità che si sono avvalse dei mezzi della pedalata assistita, tra cui il tandem.
Il percorso, svoltosi lo scorso ottobre, è stato diviso per tappe sulla falsariga della Via Francigena, coinvolgendo complessivamente 16 persone per 6 tandem in tutto.
Nel gruppo c’erano anche volontari e ciclisti esperti, alcuni afferenti ad altre realtà per supportare i partecipanti con la loro esperienza, tra questi Gli Amici di Arche APS, FIAB e Italian Army.
I chilometri percorsi sono stati 314,5 e il dislivello in salita di ben 5.750 metri!
Una vera e propria avventuram insomma, le cui tappe sono state documentate… “ruota per ruota” dalla Comunità.
Il racconto, che potete rintracciare sul sito di L’Arche e su YouTube, è stato presentato con la proiezione del documentario Da Bologna a Roma in tandem, lo scorso 3 dicembre presso il Teatro Tag di Granarolo nell’Emilia, dando voce ai protagonisti e restituendo, tra una pausa e l’altra, siparietti esilaranti quanto significative riflessioni sulla diversità e l’inclusione.
Davvero un bel modo, a mio parere, per coinvolgere persone con disabilità e allo stesso tempo avventurarsi nella relazione, attraverso lo sport e l’osservazione-cura dell’ambiente.
Fare comunità oggi significa forse proprio questo: partecipare a un progetto comune, “malgrado” le difficoltà, e raggiungere l’obiettivo insieme, tappa per tappa, imparando anche a sostare, a guardarsi negli occhi e a conoscersi meglio.
D’altronde il significato della parola tandem parla chiaro: una bicicletta per due in cui le catene di trasmissione insistono sulla stessa ruota, un mezzo di trasporto che rappresenta appieno quanto accade nella relazione educativa.
Che dire, bravi, continuate così! Avete voluto la bicicletta? Continuate a pedalare!
E voi, con chi andate in tandem?
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