Costituitesi formalmente come Associazione nel 2002, le Aquile di Palermo, prima squadra di hockey in carrozzina elettrica del capoluogo siciliano, hanno festeggiato lo scorso anno il proprio ventesimo compleanno, con una partita di calcio in carrozzina elettrica, valevole per il Campionato Nazionale di Powerchair Football organizzato dalla FIPPS (Federazione Italiana Paralimpica Powerchair Sport), contro i Leoni Sicani di Santa Margherita Belice, il tutto seguito da un bel “quarto tempo”, con tanto di taglio della torta e della vera e propria celebrazione.
Presentiamo qui di seguito l’intervista a Salvatore Di Giglia, presidente dell’Associazione delle Aquile, realizzata da Domenico Russo, detto “Dodò”, dodicenne atleta di calcio in carrozzina della squadra palermitana. Un’intervista in cui si parla naturalmente di sport, ma anche di diritti, se è vero che proprio nell’àmbito delle Aquile è nata, sempre a Palermo, anche l’Associazione Ufficio Nazionale del Garante della Persona Disabile.
Presidente, come lei sa, sono arrivato da poco nella squadra e le Aquile di Palermo quest’anno compiono vent’anni. Quali ricordi le vengono in mente?
«La squadra si è costituita il giorno di San Giuseppe del 2002. Ricordo che ci riunimmo in assemblea con mio figlio Pietro, Pippo D’Amico, il papà di Salvo, Giovanni Amato, papà di Piero, e Maria Piera Migliaccio, per costituire appunto l’Associazione Sportiva Culturale Aquile di Palermo».
Cosa si proponeva di fare quell’Associazione?
«Prima di tutto doveva organizzare la squadra di hockey per partecipare al campionato nazionale di hockey su carrozzina elettrica e poi promuovere la figura del Garante della Persona con Disabilità».
Allora le Aquile si occupano sia di sport che di sociale…
«Esatto, proprio così. Sul piano sportivo ci siamo iscritti al Campionato Nazionale 2001-2002 e da allora vi abbiamo sempre partecipato senza interruzioni. Sull’altro piano, abbiamo cominciato a chiedere se qualche Comune volesse istituire la figura del Garante e il primo ad accogliere la nostra richiesta è stato quello di Corleone, del quale fui nominato responsabile. Con altre Associazioni abbiamo presentato quindi una richiesta al Parlamento Regionale Siciliano di istituire il Garante Regionale, allegando anche una bozza di Proposta di Legge».
Quindi, Presidente, se ho ben capito, la figura del Garante Regionale della persona con disabilità l’hanno praticamente creata le Aquile…
«Proprio così. Questa figura, infatti, è stata richiamata e prevista per la prima volta proprio nello statuto delle Aquile».
Poi cos’è successo?
«Poi sono sorti tanti altri Garanti in altrettanti Comuni e dopo quasi dieci anni dalla nostra prima petizione, è stata approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana la figura dell’Autorità Garante della Persona con Disabilità, esattamente con la Legge Regionale 47/12».
E nello sport?
«Nello sport abbiamo un po’ faticato; nei primi anni avevamo carrozzine che non correvano molto, anzi si può dire che non corressero affatto, e gli avversari ci superavano sempre e ci facevano tantissimi gol».
Ma chi c’era nella prima squadra del 2002?
«C’erano Maria Piera, Gino Accardi, Salvo D’Amico, mio figlio Pietro, che era il capitano, Salvo Pitti, Giovanni Giannusa, Francesco Tagliavia, Rosalia Ferrara, G.B. Cavarretta. Successivamente si sono aggiunti Dennis Gennaro, che è divenuto, dopo Salvo Pitti, capitano della squadra per diversi anni. Abbiamo quindi istituito anche il Trofeo Aquile, facendo arrivare a Palermo la Nazionale Italiana di Hockey in Carrozzina. Nel frattempo si sono aggiunti via via al gruppo anche Rosa Mazzola, Giuseppe Masi, Patrizia Franco, Valentina Fabozzi, Giuliana Tarantino, Giusy Calo, un giocatore straniero che veniva da Casablanca, in Marocco, e che si chiamava Hicham, Francesca Massimino, Pietro Boncimino, Giuseppe Floreno, Matteo Lopes, Marina Lionetti, Gabriele Lopes, Lirio Di Gregorio, Monica Saia e altri ancora, tra cui, di recente, un certo Domenico Russo, detto “Dodò”!».