Anche il sorriso è importante, per diventare più autonomi

Per le persone con disabilità intellettiva e/o relazionale è importante continuare a vedersi insieme, per imparare, per diventare il più possibile autonomi, per sorridere: ne sono convinti dall’Associazione ANFFAS di Udine, tirando le somme delle attività promosse nel 2022 e non a caso uno dei corsi più “affollati” dello scorso anno è stato proprio quello denominato “Yoga della risata”
ANFFAS Udine, "Yoga della risata"
Partecipanti all’ultimo incontro prima di Natale dello “Yoga della risata”, iniziativa promossa dall’ANFFAS di Udine

Per le persone con disabilità intellettiva e/o relazionale è importante continuare a vedersi insieme, per imparare, per diventare il più possibile autonomi, per sorridere: ne sono convinti dall’ANFFAS di Udine (già Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, oggi l’ANFFAS è l’Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo). Non a caso, come sottolinea la presidente dell’Associzione friulana Maria Cristina Schiratti, uno dei corsi più “affollati” del 2022 è stato proprio lo Yoga della risata: «Lo portiamo avanti con successo già da cinque anni e il gruppo ad oggi è di tredici persone con disabilità intellettive e del neurosviluppo».
Ma non solo, tirando le somme dell’anno appena passato, Schiratti ricorda anche «la seconda edizione di Pasticcieri Doc si diventa, iniziativa che ai nostri ragazzi è piaciuta moltissimo e che sotto la guida della pasticciera Anna hanno imparato a preparare dolci diversi».

Sostegno fondamentale di tali iniziative è quello della Fondazione Friuli, «senza il cui aiuto – spiega la Presidente dell’ANFFAS di Udine – non avremmo potuto sostenere le varie attività e soprattutto non avremmo potuto organizzare i soggiorni estivi che ormai rappresentano un nostro appuntamento fisso da ben venticinque anni consecutivi. Durante l’estate dello scorso anno ne abbiamo organizzati tre, tra giugno e agosto, due al mare, a Bibione (Venezia) e a Caorle (Venezia) e uno in montagna, a San Pietro di Cadore (Belluno)».

«Ovviamente – conclude – quelle dei soggiorni estivi non sono solo attività di inclusione sociale e di autonomia importanti per le persone con disabilità intellettiva e del neurosviluppo. Si tratta infatti anche di momenti che servono a “sollevare” le loro famiglie fortemente provate dalla gestione di una persona con disabilità». (S.B.)

 

Per ulteriori informazioni: Barbara Machin (machinpress@gmail.com).

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