«All’indomani di un infortunio sul lavoro – sottolineano dall’ANMIL (Associazione fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) – o di una malattia professionale che generano invalidità permanenti o lasciano familiari superstiti, i danni e le ripercussioni sono anche quelli che non si vedono e di cui nessuno parla, e ricadono allo stesso tempo sui familiari: sono i problemi psicologici che diventano macigni, di cui il Testo Unico Infortuni del 1965 – che definisce tutte le prestazioni riconosciute alle vittime del lavoro e che, a distanza di oltre 55 anni, è ormai obsoleto e fa emergere gravi iniquità, lasciando fuori dalla tutela numerose vittime del lavoro – non tiene in alcun conto».
Alla luce di tali considerazioni, dunque, la stessa ANMIL, insieme alla propria Fondazione Sosteniamoli Subito, si è unita al CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi), per sensibilizzare le Istituzioni sul superamento di questa situazione e dare vita a un Protocollo d’Intesa per l’accesso agevolato al sostegno psicologico rivolto a chi abbia subìto tragici eventi sul lavoro.
Il tutto verrà presentato nella mattinata di domani, giovedì 19 gennaio, a Roma, su iniziativa della senatrice Tilde Minasi, componente della X Commissione Permanente del Senato. (S.B.)
A questo link è disponibile un testo di approfondimento. Per ulteriori informazioni: coordinamento.ufficiocomunicazione@anmil.it.
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