Sono diversi gli àmbiti di intervento che fanno capire come la città di Parma stia decisamente proseguendo il proprio cammino verso l’inclusione delle persone con disabilità, a cominciare dalla notizia più recente nel segno dell’accessibilità, proveniente dalla città emiliana, ossia che vi si avvieranno presto i lavori di rimozione delle barriere fisiche e sensoriali del Museo di Storia Naturale e del CSAC (Centro Studi e Archivio della Comunicazione), istituzioni facenti parte del sistema museale dell’Ateneo parmigiano il quale, in tal senso, ha presentato due progetti, entrambi accettati, ad un bando del Ministero della Cultura collegato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Quello di Storia Naturale è il Museo più antico dell’Università, lo CSAC il più recente, e insieme sono l’emblema di come il patrimonio che costruisce la conoscenza si adatti ai tempi che cambiano. Le collezioni di storia naturale e i laboratori didattici, nello specifico, risentono di una dispersione spaziale penalizzante soprattutto per i visitatori con disabilità motorie. Con la ristrutturazione verranno realizzati ingressi senza barriere su due livelli nella sede centrale dell’Università; al piano terra l’allestimento percorrerà il corridoio perimetrale, dove saranno ricollocati i reperti decentrati ora in vari plessi, mentre il primo piano sarà dotato di un percorso tattilo-plantare e di un ascensore adeguato sia per persone con disabilità motoria che sensoriale. E ancora, le vetrine espositive saranno abbassate ad un’altezza adatta anche ai bambini, e verrà ampliato l’uso di supporti digitali quali videoguide LIS (Lingua dei Segni Italiana), audioguide per non vedenti, lettura di didascalie con QR Code.
Attualizzare la classica visita guidata, trasformandola in un approfondimento su tematiche sociali, è l’obiettivo a lungo termine del restauro dello CSAC, un contenitore che racchiude 12 milioni di pezzi suddivisi in cinque sezioni (Arte, Fotografia, Media, Progetto, Spettacolo). L’accesso ai diversi ambienti dell’Abbazia di Valserena che lo ospita sarà più agevole, grazie all’installazione di un montascale per arrivare ai piani seminterrato e ammezzato; inoltre sarà disponibile un servizio di trasporto gratuito su prenotazione per persone con disabilità. Dispositivi con contenuti verbali, scritti, LIS e stampe 3D permetteranno la migliore accoglienza dei visitatori con disabilità sensoriali.
I due Musei, pertanto, amplieranno l’offerta turistica del territorio che già si può percorrere sul portale dedicato, realizzato da due giovani amici con disabilità, ove viene analizzata l’accessibilità dei luoghi da visitare e le strutture ricettive, segnalando parcheggi nelle vicinanze, eventuali gradini, ampiezza delle porte e tipo di pavimentazione.
E del resto la vocazione inclusiva di Parma è ormai “storia”, se pensiamo che risale al 1963 la nascita della Polisportiva Gioco Parma, una delle più importanti realtà italiane che promuove il benessere psicofisico delle persone con disabilità attraverso la pratica dello sport insieme ad atleti “normodotati”. C’è l’imbarazzo della scelta: atletica, tennis da tavolo, nuoto e pallanuoto, basket in carrozzina, handbike, hockey in carrozzina elettrica, tiro a segno, acquaticità, yoga, danza, senza rinunciare ad “esperimenti” con la vela e il paracadutismo. Grandi soddisfazioni, inoltre, dalla squadra femminile di sitting volley della Polisportiva che nel 2022 si è aggiudicata la Coppa Italia.
Ci sono anche loro, insieme ad altre organizzazioni non-profit, enti, istituzioni e semplici cittadini, tra i promotori di Parma Facciamo Squadra, un’iniziativa che ogni anno mette in campo le forze buone della città per una grande causa.
L’ultima edizione, partita alla fine dello scorso anno, si propone di raccogliere fondi per formare tutor che affiancheranno bambini e bambine con disturbi del neurosviluppo nelle Associazioni sportive e all’interno di laboratori ricreativi. Lavora con la rete dei servizi socio-sanitari Bfactory, una collaborazione partita nel 2019 tra NUPA (Associazione Noi Uniti per l’Autismo), ANFFAS di Parma (Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo) e Comune di Parma, che consente ai giovani con disabilità in uscita dalle scuole secondarie di secondo grado di autodeterminarsi, seguendo i propri interessi, valori e preferenze, supportati da operatori sociali che valutano le potenzialità e i sostegni necessari per svilupparne altre.
Lo sviluppo di competenze da “spendere” nel contesto lavorativo è da sempre il centro dell’attività della Cooperativa Sociale La bula che ha aperto Digitarlo, la bottega digitale di Parma, accogliendovi tirocini, promuovendo corsi informatici e assumendo persone con disabilità attraverso convenzioni con aziende e commesse di lavoro.
A Digitarlo i giovani offrono servizi di digitalizzazione di immagini analogiche (fotografie, VHS, diapositive, negativi), regalando nuova vita ai ricordi di tante persone.
C’è poi chi lentamente si vuota dei propri ricordi a causa di patologie degenerative. Per loro è nato il Giardino Alzheimer, un’area verde all’interno della Residenza Anziani del Comprensorio Villa Parma, che ha abolito un parcheggio asfaltato e lo ha trasformato in un luogo rassicurante da vivere in sicurezza, con prati, aiuole, panchine e uno spazio dedicato alla stimolazione sensoriale.
Il Giardino Alzheimer è connesso con le diverse anime del quartiere, se è vero che al suo interno le generazioni si incontrano, vista la vicina presenza di un asilo con conseguente “invasione” di bambini.
L’ultima iniziativa di cui parliamo in questa sede guarda al futuro, al “Dopo di Noi” da costruire “Durante Noi”. È La Casa di Davide, una nuova casa famiglia aperta alla comunità con sette appartamenti nei quali persone con disabilità insieme alle loro famiglie potranno abitare insieme, nel rispetto dell’identità di ciascuno.
Nel 2022 è iniziato il restauro dei locali, messi a disposizione dalla Diocesi di Parma in località San Ruffino, i volontari della Fondazione Futuramente ONLUS e della Fondazione Gli Amici di Davide vogliono creare un nucleo nel quale le persone potranno continuare a vivere serenamente con l’assistenza adeguata quando i genitori non potranno più occuparsi di loro.
La strada di Parma verso l’inclusione prende dunque tante diramazioni, tante quanti sono i tasselli che compongono l’esistenza delle persone, e per ognuno si mettono mattoni per edificare un domani che sia davvero a misura di tutti.
Il presente contributo è già apparso in “InVisibili”, blog del «Corriere della Sera.it» (con il titolo “Parma affronta l’inclusione a 360 gradi”). Viene qui ripreso, con alcune modifiche e riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.
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