Altri commenti sul Disegno di Legge Anziani non autosufficienti

Dopo i rilievi espressi nei giorni scorsi dalla Federazione FISH, incentrati in particolare sulle coperture finanziarie del provvedimento, arrivano dal Forum Nazionale del Terzo Settore e dall’Auser altre opinioni sul “Disegno di Legge Anziani non autosufficienti”, recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri. Unanime è la richiesta al Governo di aprire un serio confronto con parti sociali, Terzo Settore e Associazioni, oltre alla necessità di collaborare con il Parlamento per apportare tutti i miglioramenti necessari al testo che è stato approvato

Persona anziana con disabilità insieme all'accompagnatrice«La copertura finanziaria di questo provvedimento dev’essere garantita attraverso investimenti specifici e in particolare non può essere attinta dal Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze, penalizzando in tal modo le già esigue risorse dedicate alle persone con disabilità non autosufficienti»: così si era espressa nei giorni scorsi la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), oltre a rilevare altre criticità presenti nel testo approvato dal Consiglio dei Ministri del Disegno di Legge recante Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane, noto anche come Disegno di Legge Anziani non autosufficienti.

Altri commenti su quel Disegno di Legge arrivano ora dal Forum Nazionale del Terzo Settore, per il quale Roberto Speziale, che nel Forum stesso coordina la Consulta Welfare, dichiara in una nota: «Il Disegno di Legge Anziani va nella giusta direzione nella misura in cui si propone di migliorare le condizioni di vita, cura e assistenza delle persone anziane o non autosufficienti, mettendo al centro la piena dignità umana e valorizzando la dimensione sociale, che contribuisce al benessere della persona e alla sua autonomia. Il testo approvato dall’Esecutivo riconosce l’importanza di una governance multilivello e un ruolo primario al Terzo Settore nel realizzare una maggiore integrazione socio-sanitaria, imprescindibile per un sistema di welfare di qualità».
«Non a caso – aggiunge – integrare politiche sanitarie efficaci con quelle sociali e culturali volte al benessere individuale e collettivo è una delle azioni più importanti che abbiamo indicato nel nostro manifesto Verso un nuovo sistema di welfare, documento che punta ad aprire un dibattito con tutti gli attori coinvolti, istituzionali e non, per la realizzazione di un sistema sociale che abbia alla base i principi di prossimità, universalismo e inclusività».
«Tanti – conclude Speziale – sono gli aspetti su cui è fondamentale che il nostro Paese compia passi in avanti in materia di welfare, anche partendo dal Disegno di Legge Anziani, che necessiterebbe innanzitutto di maggiori risorse, e di una definizione dei LEPS (Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali) oggi ancora più urgente, considerato il dibattito sulla cosiddetta “autonomia differenziata”. Ci auguriamo pertanto di poter collaborare con il Parlamento per apportare tutti i miglioramenti necessari al testo».

Dal canto suo, l’Auser (Associazione per l’Invecchiamento Attivo), «pur apprezzando la conferma dell’impianto della riforma della non autosufficienza fondato su una maggiore integrazione tra pilastro sanitario e pilastro sociale del sistema di assistenza agli anziani», ritiene che «il Consiglio dei Ministri che ha approvato il Disegno di Legge poteva essere l’occasione per introdurre prime correzioni migliorative allo Schema di Legge Delega. In particolare sarebbe stato opportuno: dare maggiore certezza alla copertura finanziaria della riforma, così come già sollecitato da numerosi soggetti sociali e istituzionali impegnati nell’ assistenza dei longevi, oltreché trovare soluzioni più efficaci all’integrazione tra servizi sanitari e sociali territoriali e sulle loro forme di governance e dare maggiori certezze sui Livelli Essenziali delle Prestazione Sociali, passaggio fondamentale e urgente. Passi avanti, infine, potevano essere fatti anche in merito all’invecchiamento attivo, che non può essere considerato come questione d’interesse delle sole persone anziane, così come emerge chiaramente dai princìpi e dai criteri direttivi di cui al comma 2 dell’articolo 2 e dal comma 2 dell’articolo 3, dove è evidente uno sbilanciamento tra l’attenzione alle persone anziane e un’idea di invecchiamento attivo valido per tutte le età».
«Per superare questi limiti e migliorare lo Schema di Legge Delega – conclude – è necessario e urgente che il Governo apra un serio confronto con parti sociali, Terzo Settore, Associazioni. In questa prospettiva la nostra organizzazione intende fornire il proprio contributo di esperienza e di studio per realizzare, nei tempi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, una riforma della non autosufficienza che sia di sostegno efficace a milioni di anziani non autosufficienti e alle loro famiglie e, nel contempo, possa dotare il Paese di una normativa nazionale sull’invecchiamento attivo». (S.B.) 

Per ulteriori informazioni:
° stampa@forumterzosettore.it
° ufficiostampa@auser.it

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